Simposio, Il
(Συμπόσιον) Dialogo di Platone, che s’immagina svolto durante un banchetto nella casa del poeta tragico Agatone, in occasione della vittoria da lui riportata in un concorso drammatico (416 a.C.). I partecipanti esprimono opinioni diverse intorno all’amore. Aristofane narra la storia degli esseri androgini, formati dall’unione di uomo e donna; divisi in due da Giove, per difendersi dal loro assalto, essi trascorrono la loro esistenza alla ricerca dell’altra metà, per ricomporsi. Socrate spiega l’amore come impulso al divino, tendenza naturale alla contemplazione dell’Idea, fonte di felicità; amore è un «demone», un intermediario fra gli uomini e gli dei. Alcibiade paragona Socrate e i suoi discorsi alle statue dei sileni, sgradevoli all’esterno, ma riempite dal dio all’interno. Il S. ebbe una notevole influenza nel Rinascimento grazie alla «filosofia d’amore» e alla diffusione che di tale teoria diede Ficino. Discussa è la priorità di quest’opera rispetto a quella dallo stesso titolo di Senofonte.