Pseudonimo di un orafo e scultore, attivo tra il 1490 e il 1540 circa, la cui identità è tuttora incerta (l'ipotesi più probabile è quella che lo identifica con l'orafo veronese Galeazzo Mondella, la cui firma compare su una placchetta replicata con il nome del M.). F. de Hollanda lo ricorda attivo a Roma, insieme a Caradosso, Cellini e V. Belli. Di lui rimangono soprattutto nei musei di Vienna (Kunsthistorisches Museum), di Londra (Victoria and Albert Museum) e di Washington (National Gallery, Kress Collection, ecc.) placchette firmate, di soggetto sacro (Flagellazione, Pietà, Madonna e santi, ecc.) e mitologico (Fatiche d'Ercole), che rivelano affinità stilistiche con l'Antico e con orafi milanesi (Caradosso).