AGLAOFONTE, il giovine ('Αγλαοοϕῶν, Aglaŏphon)
Nipote del seguente, figlio, forse, di Aristofonte, fratello maggiore di Polignoto. Fu pittore, e la sua attività si svolse ad Atene, nella seconda metà del sec. V. Celebri erano di lui due quadri dedicati ad Alcibiade, come dono votivo per le sue vittorie agonistiche. Uno di essi rappresentava le personificazioni dei giuochi olimpici e pitici (Olympiàs e Pythiàs), che lo incoronavano; l'altro la personificazione dei giuochi nemei (Nemeàs) seduta, sulle cui ginocchia stava sdraiato Alcihiade, "il cui viso sembrava più bello che quello delle figure femminili", come dice il peripatetico Satyros, nella vita di Alcibiade (framm. presso Ateneo, Deipnos., XII, 534 d; e cfr. Pausania, I, 22, 6; Plutarco, Alcib., XVI, nel qual luogo, forse per errore della tradizione manoscritta, il quadro con Nemea è attribuito ad Aristofonte, padre di Aglaofonte). Questi quadri furono dipinti nel breve periodo di tempo che corse tra le vittorie agonistiche di Alcibiade (418-416) e la sua caduta politica (415 a. C.); e contribuirono a destare gravissimo scandalo, per la riputazione, già scossa, di Alcibiade (la figura di Nemea pare riproducesse le sembianze di un'etera di egual nome). Non dimostrabile sembra il tentativo di voler riconoscere la copia, sia pure indiretta, del quadro con Olympiàs e Pythiàs in una piccola pittura parietale di età romana. Del gruppo di Alcibiade in grembo a Nemeàs possiamo, forse, vedere un riflesso nelle figure bellissime di Adone in grembo ad Afrodite, dipinte su di un vaso greco dello stile di Meidias (una delle due idrie, scoperte a Populonia, nel Museo archeologico di Firenze: A. Milani, Monum. scelti del Museo di Firenze, Firenze 1905, tav. IV).
Bibl.: Per la discussione sulle fonti citate, v. principalmente: W. Klein, Gesch. d. griech. Kunst, Lipsia 1904, I, p. 443 seg.; F. Matz, Naturpersonifikationen in der griech. Kunst, Gottinga 1913, p. 52 segg.; C. Robert, Archaeol. Hermeneutik, Berlino 1919, p. 79 segg.; G. Bendinelli, in Boll. d'arte, V (1925), p. 151 segg.