Pseudonimo dello scrittore polacco I. Abramov (Białowieża, Bialystok, 1903 - Varsavia 1987). Di padre russo e madre polacca, trascorse la giovinezza in Russia. Tornato in Polonia nel 1923, fu segretario (1926-30) di J. Korczak, occupandosi di problemi dell'educazione. Dal 1943 al 1945 fu internato nei campi di concentramento nazisti. Nelle sue opere (Chłopiec z Salskich Stepów "Il ragazzo delle steppe di Salsk", 1948; Archipelag ludzi odzyskanych "L'arcipelago degli uomini recuperati", 1950; Leśne morze "Mare di boschi", 1960; Żywe wiązanie "Il vincolo vivente", 1966) affronta temi desunti da biografie di eroi rivoluzionarî o dalle proprie esperienze. Il suo capolavoro è Pamiątka s celulozy (1952; trad. it. Le memorie di Scesny, 1955). Nel romanzo Zóstało z nezty bogów ("Dopo il banchetto degli dei", post., 1988) N. ha ripercorso con lucida commozione gli anni della propria adolescenza nella Russia post-rivoluzionaria.