AFFANNI, Ignazio
Nato a Parma il 22 marzo 1828, studiò all'Accademia parmense di Belle Arti, ove ebbe maestri G. B. Callegari, F. Scaramuzza, G. Gaibazzi e F. Pescatori. Nel 1859 ottenne un pensionato a Firenze, donde inviò a Parma, tra il 1860 e il '62, numerosi saggi. Tornato quivi, ebbe numerose cariche ed onorificenze; fu fatto, tra l'altro, accademico d'onore a Napoli, vinse premi di pittura e mandò i suoi quadri anche all'estero (Gerolamo Savonarola in carcere, all'Esposizione universale di Vienna del 1369).
Per definire il carattere della sua arte servono anche i titoli di alcuni suoi dipinti: La figlia di Jefte, Rebecca che si compiace del dono di Isacco, La cacciata dei Medici da Firenze, Bramante presenta Raffaello a Giulio II, Un concerto del sec. XIV.
In tutte queste opere, la maggior parte delle quali sono saggi di pensione lisci e convenzionali, ora conservati nella Galleria nazionale di Parma, è evidente il gusto accademico, tratto, a Firenze, da Stefano Ussi.
Neppure nei dipinti di soggetto sacro, particolarmente negli affreschi della cappella di S. Bernardo nel duomo di Parma o nei ritratti (Autoritratto, nella Galleria nazionale di Parma), riesce a superare un effetto oleografico e dolciastro. L'A. fu enormemente attivo: le sue opere (si dice oltre quattrocento, molte delle quali copie da quadri celebri di Correggio, Tiziano, ecc.) sono conservate, oltre che a Parma, in varie gallerie pubbliche e private.
Dopo i facili successi ed i lauti proventi, tutti sperperati, visse una misera vecchiaia a Milano, finché fu ricoverato nell'ospizio di mendicità di Borgo San Donnino. Morì il 20 luglio 1889.
Bibl.: Museo nazionale d'Antichità di Parma, ms. 12, E. Scarabelli Zunti, Documenti e memorie di Belle Arti parmigiane, X (1851-93), pp. 3-5; Catalogo dell'Esposizione industriale, Parma 1863-64, pp. 91-92; La cacciata dei Medici da Firenze del prof. I. A., in Il Patriota del 26 apr. e 1 maggio 1865; G. Fornesi, Triste tramonto, in Gazzetta di Parma, 1889, n. 211 C. Ricci, Catalogo della Galleria di Parma, Parma 1896, pp.171, 180, 181, 184, 258, 261; N. Pelicelli, Guida di Parma, Parma 1897, p. 62; G. Carraglia-G. Ferrari, Omaggio al pittore I. A., Parma 1904; L. Bénédite, Storia della pittura nel sec. XIX, Milano 1915, p. 510; A. O. Quintavalle, La Regia Galleria di Parma, Roma 1939, p. 244; A. Pariset, Diz. biogr. dei parmigiani, Parma 1905, pp.1-3; U. Thieme-F. Becker, Allgem. Lexikon der bildenden Kunstler, I, p. 108; Encicl. Ital., I, p. 677; E. Bénézit, Dict. critique, ..., I, Paris 1948, p. 44; Encicl. Cattolica, I, col. 365; U. Galetti-E. Camesasca, Encicl. della pittura ital., I, p. 9.