Poeta polacco (Dubieck sul San 1735 - Berlino 1801); studiò a Leopoli e a Roma (1759-61), poi (1763) divenne cappellano del re Stanislao Augusto, e (1766) vescovo di Varmia. Dopo il 1772 soggiornò spesso a Berlino e a Potsdam, benvoluto e stimato da Federico il Grande. Avversario tenace dell'oscurantismo, contribuì molto al rinnovamento della cultura polacca con opere in prosa (Mikołaja Doświadczynskiego przypadki "Le avventure di Mikołaj Doświadczynski", 1776; Pan Podstoli "Il signor P.", 1a e 2a parte 1778-84, 3a parte, post., 1803), scritte con intendimenti didattici, e con la sua ricca produzione in versi che va da poemi eroicomici (Monachomachia, 1778) a satire (Satyry, 1779), epistole (Listy, 1780-84) e alle favole (Bajki i przypowieści "Favole e parabole", 1779; Bajki nowe "Nuove favole", post., 1802), che, per lo spirito arguto che le anima e per la stringatezza narrativa, sono il suo capolavoro.