IGINO l'Astronomo
Sotto il nome di I. vanno due opere importanti per contenuto e che si possono con certezza dire di un medesimo autore: un manuale astronomico e un manuale mitologico, che rivelano uno scrittore pedissequamente ligio a fonti greche; circostanza che, anche in difetto di prove esteriori, induce a separare questo I. da Igino il Bibliotecario (v.).
Il manuale astronomico (ed. B. Bunte, Lipsia 1875), intitolato dagli editori Astronomica o Poeticon astronomicon è dedicato a un M. Fabio, forse M. Fabio Marcellino, e si compone di quattro libri; ma l'opera è incompleta. Nel primo libro si trovano nozioni generali e definizioni della sfera, del mondo, del centro, della dimensione, del polo, ecc., e in particolare dello zodiaco e della terra. Il libro secondo contiene le leggende relative alle costellazioni, ai pianeti, alla via lattea; il terzo tratta delle posizioni delle costellazioni e del numero delle stelle che le compongono. Il quarto indaga i circoli della sfera, il giorno e la notte, ciascun segno dello zodiaco rispetto al corrispondente sorgere e tramontare degli altri, il corso del sole, della luna, i pianeti. Il contenuto del secondo libro coincide in parte con quello dei Catasterismi pseudoeratostenici. Il Robert, il quale opinò che la redazione attuale dei Catasterismi sia la riduzione di un'opera più vasta, credette di trovare la prova della sua teoria nel manuale iginiano; l'Olivieri, pur avendo sostenuto che il testo pervenutoci dei Catasterismi è l'originario, non vuol negare che I. ne leggesse una redazione ampliata, ma pensa che l'autore della compilazione latina usasse anche altre fonti o commenti ad Arato, almeno un'altra fonte.
Il manuale mitologico (ed. M. Schmidt, Jena 1872) comprende tre parti, cioè estratti di una terza opera di I. intitolata Genealogie, il libro delle fabulae propriamente detto e gl'indici. Gli estratti genealogici dànno le genealogie degli dei e degli eroi; le fabulae espongono le leggende desunte dai diversi cicli; gl'indici sono compilazioni, di materia mitologica, di storia, di letteratura, di arte, di geografia. Il libro delle fabulae ha grande importanza, perché, come la Bibliotheca di Apollodoro, serve spesso a illuminarci, specie su opere tragiche greche non pervenute fino a noi.
Bibl.: M. Schanz, Geschichte der röm. Litteratur, 3ª ed., II, i, Monaco 1911, p. 517 segg. - Per il manuale astronomico, v.: C. Robert, Eratosthenis Catasterismorum reliquiae, Berlino 1878; A. Olivieri, I Catasterismi di Eratostene, in Studi italiani di filol. class., 1897, pp. 1-25; id., Nonnulla in Hyigini Astronomica critice exposita, in Rivista di storia antica, Messina 1897, anno 2°, nn. 3-4; v. anche E. Maas, Analecta Eratosthenica, in Philol. Untersuch., VI, 1883; L. Dietze, Quaestiones Hyginianae, Kildie 1890; A. Rehm, Mythographische Untersuchungen über griech. Sternsagen, Monaco 1896; G. Dittmann, De Hygino Arati interprete, Lipsia 1900, ecc. - Per il manuale mitologico, v.: R. Schöne, in Hermes, Vi (1872); Wilamowitz, ibid., XXVI, 1891; C. Robert, in Jahrb. d. deutsch. Archäolog. Inst., III (1882), ecc.; A. Werth, De Hygini fabularum indole, Bonn 1901; C. Lange, De nexu inter C. Julii Hyigini opera mythologica et fabularum qui nomen eius prae se fert librum, Magonza 1865. - Per la genealogia, v.: M. Tschiassny, Studia Hyginiana, Hernals 1888; Tolkiehn, in Pauly Wissowa, Real-Encykl., X, col. 636 segg.