In chimica analitica, metodi strumentali basati sull’accoppiamento, mediante opportune interfacce, di due o più strumentazioni analitiche o separative in un’unica apparecchiatura, controllata da un elaboratore elettronico. Quelli di più largo impiego fanno uso di uno spettrometro di massa accoppiato con un gascromatografo (➔ gascromatografia) ed eventualmente anche con uno spettrofotometro nell’infrarosso, oppure con un altro spettrometro di massa o, ancora, con uno spettroscopio per emissione a plasma. I metodi i., che hanno trovato ampia diffusione nel corso degli anni 1990, costituiscono un avanzamento nella chimica analitica strumentale, presentando requisiti di accuratezza, rapidità e sensibilità generalmente superiori ai metodi tradizionali. L’uso di tali tecniche si è rivelato particolarmente adatto per l’analisi di miscele anche assai complesse di sostanze organiche e per l’analisi di metalli.