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-ITÀ, -IETÀ O -EITÀ?

La grammatica italiana (2012)
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-ITA, -IETA O -EITA?


Si tratta di suffissi diversi.

Il suffisso -ità (dal latino -itatem), il più diffuso, si trova in parole di significato astratto derivate dal latino (brevità, umanità, novità) o, più spesso, formate modernamente

nazionale ▶ nazional-ità

quotidiano ▶ quotidian-ità

elementare ▶ elementar-ità

peculiare ▶ peculiar-ità

estraneo ▶ estrane-ità

Il suffisso -ietà si usa soltanto quando la base finisce in -io

precario ▶ precarietà

sobrio ▶ sobrietà

Il suffisso -eità si usa soltanto quando la base finisce in -eo

estraneo ▶ estraneità

contemporaneo ▶ contemporaneità

Forme come *elementarietà o *peculiarietà sono scorrette e si devono all’influsso di altri nomi astratti come contrarietà o precarietà, che però derivano da aggettivi in -ario, dove la i è già nella base.

È scorretta anche la forma *quotidianeità, formata sul modello di estraneità e contemporaneità, che però derivano da aggettivi in -aneo (estraneo, contemporaneo) in cui la e è già nella base.

Il suffisso -tà è presente soltanto in alcune parole con la ➔radice che termina in l, r, n

nobile ▶ nobiltà

libero ▶ libertà.

Storia

Nella tradizione letteraria dei secoli scorsi erano molto diffuse le forme etimologiche -itate e -itade

Qui si parrà la tua nobilitade (D. Alighieri, Inferno).

Categorie
  • GRAMMATICA in Lingua
Vocabolario
-ietà
-ieta -ietà [lat. -ētas, -ētatis]. – Suffisso derivativo di nomi astratti, che è in realtà il suff. -età (v.) applicato ad aggettivi terminanti in -io (lat. -ius): bonarietà, contrarietà, empietà, ovvietà. Le varianti antiche sono -ietate,...
ita
ita avv., lat. – «Così», o anche «sì» (per ellissi della locuz. ita est «così è»). Usato talora anche in contesti italiani, nella lingua letter. antica: Del no, per li denar, vi si fa ita (Dante), pagando si fa diventare sì ciò che dovrebbe...
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