IESUBOKHT
Pronunzia occidentale del nome di Īsnō Bōkht di Rēwardāshīr, metropolita nestoriano del sec. VIII o IX. Scrisse sulla logica aristotelica e sul concetto della possibilità. È autore di un libro persiano di diritto composto originariamente in pehlevico, ma fatto tradurre in siriaco da Timoteo I (v.), e conservato soltanto nella versione.
Esso reca il titolo ‛Al dīnē ("Sui giudizî"), e consta d'una breve introduzione e di sei libri, dei qualí il primo tratta di concetti istituzionali, mentre il secondo e terzo hanno per argomento il diritto matrimoniale, il quarto il diritto ereditario e i due ultimi trattano delle obbligazioni. Il libro di diritto del metropolita della Persia è di notevole importanza, perché rispecchia il diritto consuetudinario dei cristiani che vivevano sotto il dominio persiano..
Bibl.: A. Baumstark, Geschichte der syrischen Literatur, Bonn 1922, pp. 215-216; E. Sachau, Syrische Rechtsbücher, III, Berlino 1914, pp. 1-201.