IEROPEI (gr. ἱεροποιρί)
Sono magistrati che, accanto ai sacerdoti, dai quali erano ben distinti, esercitavano un ufficio pertinente al culto. In origine erano i sorveglianti e gli amministratori dei templi; quando nella maggior parte delle città greche questo ufficio passò allo stato, furono riservate loro solo alcune funzioni in occasione di sacrifici e di feste.
In Atene il loro ufficio era considerato una magistratura (ἀρχή); essi formavano un collegio (ἱεροποιοί) e duravano in carica un anno; è probabile che se ne scegliesse uno per ciascuna delle dieci tribù, ma sul modo della scelta dalle fonti non si ricava niente di preciso (alcuni testi alludono a elezione, altri a sorteggio). Degli ieropei ateniesi, secondo la diversità degli uffici, si conoscono quattro classi: 1. gli ieropei istituiti presso i santuarî in Atene e in Eleusi; 2. gli ieropei incaricati di eseguire i sacrifici prescritti dagli oracoli; 3. gl'incaricati di eseguire alcuni sacrifici ordinarî e di preparare le feste ricorrenti ogni quattro anni, escluse le Panatenee; 4. la commissione di ieropei che la bulè eleggeva nel suo seno per l'ordinamento di alcune feste. Ma non è possibile fare un elenco completo di tutte le funzioni del culto che richiedevano l'assistenza degli ieropei. Come pubblici magistrati avevano un potere punitivo, potevano perciò infligger delle multe (επιβολαί), anche alte, ma la loro deliberazione era soggetta all'appello presso i tribunali cittadini.
Bibl.: G. Doemer, De Graecorum sacrificulis qui ιεροποιοι dicuntur, Strasburgo 1883; I. Oehler, in Pauly-Wissowa, Real-Encykl., VIII (1912), col. 1583 seguenti.