IERONIMO di Cardia (‛Ιερώνυμος, Hieronymus Cardianus)
Storico greco del periodo dei Diadochi. Cominciò la sua carriera al seguito di Eumene (v.) e dopo la morte di questo (317 a. C.) passò al servizio di Antigono Monoftalmo; a lui e al figlio Demetrio rimase poi sempre fedele. Fu per un certo tempo (intorno al 312) preposto allo sfruttamento del Mar Morto; nel 291, dopo la ribellione di Tebe, fu nominato governatore (armosta) delle città beotiche e cooperò alla politica di mitezza di Demetrio. Del resto pare che passasse la maggior parte della sua vita seguendo i suoi sovrani e servendo loro da segretario. Visse certo ancora durante il regno di Antigono Gonata (276-240 a. C.) e morì a 104 anni in data ignota. Non si conosce nemmeno quale titolo preciso avesse la sua unica opera storica, una narrazione fino a termine impreciso (almeno fino alla morte di Pirro) delle vicende dei successori di Alessandro Magno.
La partigianeria di quest'opera per gli Antigonidi è attestata da Pausania (I, 9,8; I, 13,9). Non è facile, peraltro, ricostruire più intimamente la fisionomia di questo storico, perché (a parte i frammenti diretti insignificanti e le tracce nella Storia dei Diadochi di Arriano, in Trogo Pompeo e in Pausania) ciò che di lui è passato nei libri XVIII-XX di Diodoro e nelle vite di Eumene, di Demetrio Poliorcete e di Pirro di Plutarco è commisto con elementi di altra provenienza. A ogni modo si intravvede in I. una peculiare maniera d'intendere la storia dei Diadochi, fondata più che su altro sullo spirito di audacia e di avventura che avrebbe animato i successori di Alessandro, e specialmente Demetrio Poliorcete. Dalle pagine di I. un po' tutti i Diadochi appaiono dei grandi avventurieri. È una valutazione certo insufficiente, ma non trascurabile se si pensa che viene da chi li ha conosciuti da vicino e ne ha condiviso la mentalità.
I frammenti, raccolti in F. Jacoby, Fragm. d. Griechischen Historiker, II, n. 134, con commento. È da aggiungersi probabilmente Papyr Oxyrynchos, I,. 13.
Bibl.: F. Jacoby, in Pauly-Wissowa, Real-Encykl., VIII, col. 1540 segg. Si cfr. H. Reuss, H. von Kardia, Berlino 1876; G. Droysen, Duris und H., in Hermes, XI (1876), p. 158 segg. (Kl. Schriften, II, 201 segg.); A. Vezin, Eumenes von Kardia, Münster 1907; R. Schubert, Die Quellen zur Geschichte der Diodochenzeit, Lipsia 1914; Nietzold, Ûberlieferung der Diadochengeschichte, Würzburg 1905; G. De Sanctis, Una lettera a Demetrio Poliorcete, in Riv. Filol. class., n. s., IX (1931), p. 330 segg.; P. Treves, I. di C. e la politica di Demetrio Poliorcete, in Riv. Filol. class., n. s., X (1932), p. 194 segg.