IEROMNEMONI (gr. ἱερομνήμονες da ἱερός "sacro" e μνήμων "memore")
Funzionarî greci connessi con i templi, ma con incarichi politici e amministrativi che si trovano in quasi tutte le città greche e assumono grande importanza nell'anfizionia (v.) delfica. Come dice il loro nome, essi erano in origine gli archivisti e i contabili dei templi in un momento in cui la scrittura non era ancora abitualmente usata e perciò essi dovevano "ricordare" le pratiche a loro affidate. Per la connessione stretta esistente fra l'amministrazione dei santuarî e l'amministrazione delle città, essi divennero poi in molti luoghi funzionarî statali, spesso cassieri dello stato, ora conservando ora perdendo il legame con determinati santuarî: in alcuni luoghi diventarono anche i funzionarî eponimi, cioè servirono con la loro successione alla determinazione dei singoli anni.
In Atene gli ieromnemoni compaiono soltanto in templi e in associazioni private anche famigliari; ma ad Eleusi c'erano forse ieromnemoni con funzioni pubbliche. Ad Argo e a Epidauro i quattro ieromnemoni, tratti ciascuno da una tribù e connessi rispettivamente con i templi di Era e di Asclepio, avevano molta autorità: in Epidauro compaiono anche, nell'età imperiale, come eponimi. Eponimi erano pure a Bisanzio già al tempo di Demostene. Tra i luoghi in cui più sicuramente gli ieromnemoni erano impiegati statali si possono ricordare Crannon e Larissa in Tessaglia. Più complicate, e non sempre ben precisate, appaiono le mansioni degli ieromnemoni nell'anfizionia delfica. In sostanza essi erano i rappresentanti delle singole stirpi nell'amministrazione dell'anfizionia e le rappresentavano nelle due assemblee annuali. Essi erano due per stirpe corrispondentemente ai voti disponibili per ogni stirpe. Erano eletti in modo differente dalle singole stirpi. In Atene lo ieromnemone, che deteneva uno dei due voti degli Ioni, era rinnovato per sorte ogni anno. I Tessali invece, i Perrebî, i Dolopi e altri lasciavano spesso i medesimi ieromnemoni per parecchi anni. I Malî li rinnovavano a ogni assemblea. Gli ieromnemoni, sotto la presidenza dei delegati tessali, formulavano deliberazioni in nome dell'anfizionia, amministravano i capitali del santuario, curavano l'esecuzione delle multe, sopraintendevano alle feste, ecc.
Accanto agli ieromnemoni compaiono dal sec. V a. C. i pilagori, sostituiti poi nel sec. III a. C. dagli agoratri. È stato molto discusso sulle relazioni tra ieromnemoni e pilagori.
In generale si può dire che gli ieromnemoni erano considerati come funzionarî federali, ai quali spettava l'ordinaria amministrazione di carattere sacrale, e che invece i pilagori avevano lo scopo di difendere gli interessi dei singoli stati, liberi dagl'impacci della veste sacrale degli ieromnemoni e del relativo formalismo. È inoltre da ricordare che la carica di ieromnemone passava, entro certe stirpi, da stato a stato, secondo un turno prestabilito, per dare modo a tutti di essere presenti nell'amministrazione federale (così tipicamente fra i Dori): e allora i pilagori servivano a far sentire la Voce degli stati che temporaneamente mancavano dall'assemblea degli ieromnemoni. Perciò in Atene si affidava alla sorte lo ieromnemone, ma si eleggeva il pilagoro e lo si rinnovava a ogni assemblea, perché rappresentasse sempre la corrente politica predominante. Ieromnemoni e pilagori (poi agorati) costituivano insieme il sinedrio federale (per questo v. anfizionia).
Bibl.: Hepding, in Pauly-Wissowa, Real-Encykl., VIII, col. 1490 segg. - Per gli ieromnemoni delfici la bibl. in Busolt-Swoboda, Griechische Staatskunde, 3ª ed., II, Monaco 1926, p. 1304 segg. Importante è specialmente U. Kahrstedt, Griechisches Staatsrecht, I, Gottinga 1922, p. 398 segg.