Asceta vissuto in Egitto (fine del 3º sec. - prima metà del 4º sec.); secondo Epifanio, discepolo di Origene. Autore di commenti vetero- e neotestamentarî in greco e copto, sembra, come sappiamo da scarse notizie dei polemisti cristiani, che negasse la resurrezione dei corpi e ritenesse l'ascesi essenziale per meritare la beatitudine; la sua posizione, di tendenza encratica, decisamente ascetico-dualista, fu largamente diffusa tra i monaci egiziani, soprattutto nella regione di Arsinoe, a opera dei numerosi discepoli di I. (ieraciti). Da alcuni I. è stato identificato con un omonimo discepolo di Mani.