PEI, Ieoh Ming
Architetto statunitense di origine cinese, nato a Canton il 26 aprile 1917. Figlio di un eminente banchiere ed economista cinese, partì per gli Stati Uniti nel 1935 per iscriversi al Massachusetts Institute of Technology dove nel 1940 ricevette il bachelor of architecture degree. Non potendo fare ritorno in patria a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale, dal 1942 frequentò i corsi della Harvard Graduate School of Design diretta da W. Gropius conseguendo il master degree in architecture e rimanendovi come docente fino al 1948. L'incontro con W. Zeckendorf lo portò nello stesso anno a dirigere il settore architettura della Webb & Knapp Inc., una delle maggiori società immobiliari americane, con la quale sviluppò progetti per Boston, Chicago, Denver, Montreal, Filadelfia, Pittsburgh e Washington. Nel 1954 assunse la cittadinanza statunitense e l'anno dopo fondò la I.M.Pei & Associates, che nel 1966 divenne la I.M.Pei & Partners e nel 1989 la Pei Cobb Freed & Partners. Nel 1983 vinse il Pritzker Prize in architettura, nel 1986 ricevette la medaglia della libertà dal presidente R. Reagan, nel 1989 venne nominato Cavaliere della Legion d'Onore dal presidente F. Mitterrand.
Il linguaggio architettonico di P. è caratterizzato dal rigore geometrico e dalla perfezione nel dettaglio esecutivo che fungono da chiavi d'accesso di una dimensione simbolica e mai iconografica dell'architettura. Egli usa un linguaggio dell'architettura semplificato e teso a incoraggiare lo sviluppo della cultura contemporanea; la geometria delle sue opere nasce sempre dal sito e dal significato interno al progetto: in questo senso per P. "form follows function". La sua opera suscita un'attenzione più vasta con il Centro nazionale per le ricerche atmosferiche a Boulder, Colorado (1961-67), in cui vengono affrontate tematiche mediate da un simbolismo espressivo in bilico tra le poetiche neoplastiche e quelle razionaliste, e con il John Hancock Building a Boston (1976), che rappresenta l'evoluzione del parallelepipedo in ferro e vetro di L. Mies van der Rohe; ottiene attenzione internazionale con l'ampiamento della Galleria nazionale di arte a Washington (1968-78), dove la composizione simbolico-razionalista ricerca un'identità che incida nei volumi i tratti del contesto urbano esprimendo al contempo la propria funzione di roccaforte dell'arte moderna. Tra i lavori degli anni Ottanta si ricordano: l'espansione del Louvre a Parigi (1983-89) con l'inserimento di una piramide trasparente nella Corte Napoleone; la torre di 72 piani della Bank of China a Hong Kong (1982-89), la più alta dell'Asia; il Morton H. Meyerson Symphony Center a Dallas (1982-89), in cui rotazioni di volumi e spazi semicircolari a doppia altezza dinamizzano lo spazio interno; il Jacob K. Javits Convention Center a New York (1979-86), interpretazione contemporanea del palazzo di cristallo. Vedi tav. f.t.
Bibl.: J.M. Richards, s.v., in Who's Who in Architecture, New York 1977; B. Zevi, Storia dell'architettura moderna, Torino 1984; Architectural Record, settembre 1985 e gennaio 1990; M. Donovan, I.M. Pei, a profile in American architecture, New York 1990; N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Dizionario di architettura, Torino 1992.