ienismo
s. m. (iron.) Il giornalismo d’inchiesta graffiante e spregiudicato tipico della trasmissione televisiva «Le Iene», in onda su Italia 1 dal 1997.
• Va da sé, nella sfilza di comici e gag se ne individuano un paio di rilievo ‒ oltre al tenero Pino Caruso reperto adattabile ‒ ma non possono nulla contro la micidiale cascata di ienismi e voglia di scandalizzare i benpensanti. (Antonio Dipollina, Repubblica, 18 marzo 2014, p. 60, Programmi) • [Alessandro] Sortino, [Enrico] Lucci e la [Valentina] Petrini sfrondano lo ienismo, quel mix di moralismo allo stato brado, di sberleffo, di giustizialismo da messa all’indice laico, di foia d’incastrare il malvagio e il trafficone, dando via libera a un’altra predisposizione culturale e anche sentimentale: la voglia di conoscere e di capire. Esemplificata dalle domande poste in coro dal pubblico all’ospite che fa il suo ingresso sul palco. Chi sei? Da dove vieni? Che fai? (Maurizio Caverzan, Verità, 14 ottobre 2016, p. 19, Dietro il video).
- Derivato dal s. f. iena con l’aggiunta del suffisso -ismo.
- Già attestato nella Repubblica del 12 gennaio 2008, p. 65, Spettacoli (Antonio Dipollina).