IDROVORI E IDROFORI, IMPIANTI
. Sono generalmente classificati sotto questa denominazione gl'impianti meccanici per sollevamento d'acqua nelle bonifiche (v.) per liberare il terreno dalle acque stagnanti, impianti che si eseguivano in passato con ruote a pale, a cassette, a secchi, a schiaffo, con pompe a stantuffo, ecc., e attualmente con centrifughe e pompe a elica. Secondo il significato etimologico della parola e anche secondo consuetudine, per quanto limitata, fra gl'impianti idrovori dovrebbero classificarsi anche le grandi stazioni di sollevamento d'acqua per irrigazione, a volte costituenti anche il completamento o meglio l'integrazione delle opere di bonifica. In ordine di tempo le bonifiche generalmente dapprima si limitano a quei terreni che possorio venire risanati facendo scolare le acque in canali emissarî. In seguito si ricorre al prosciugamento sollevando le acque con mezzi meccanici (macchine idrovore) quando si tratta di terreni giacenti a quota più bassa del possibile livello di scarico: nell'attuazione della "bonifica integrale" si provvede pure a volte alle opere di irrigazione come si è accennato.
Si può senz'altro affermare che i meccanismi escogitati e creati per il sollevamento delle acque si sono progressivamente sviluppati nelle forme più razionali a seconda delle caratteristiche e della potenzialità dei mezzi motori a disposizione, mezzi che, secondo i tempi e i luoghi, vanno dal lavoro umano a quello animale, dai motori a vento a quelli idraulici, dalle motrici a vapore ai motori Diesel ed elettrici. Certamente fra le prime macchine apprestate dall'uomo sono da elencare quelle che gli hanno concesso di sollevare l'acqua per difendere dalle inondazioni il campo coltivato o per bagnare il solco arso dalla siccità. Questo primitivo lavoro si è attuato per lunghi secoli senza sensibile progresso con dispositivi presso che immutati, azionati dall'uomo o da animali, fino all'inizio del secolo scorso, quando il problema fu affrontato con concetti nuovi che poterono meglio perfezionarsi poi con l'applicazione delle motrici a vapore per il comando di idrovore di varî tipi (ruote a schiaffo, pompe aspiranti e prementi ecc., v. pompa).
Nel 1853 s'installarono le prime turbine idrovore ad asse verticale e successivamente s'iniziò la costruzione delle pompe centrifughe ad asse orizzontale azionate da macchine a vapore in seguito da motori a gas povero.
Dopo il 1900 i motori Diesel a olio pesante contrastano vittoriosamente il campo alle motrici a vapore: più recentemente l'energia elettrica impone la creazione di nuovi tipi d'impianti idrovori.
Problemi speciali vengono brillantemente risolti dai costruttori nazionali per adattare alle esigenze dei motori elettrici veloci e a regime costante le caratteristiche delle centrifughe, dapprima studiate per l'accoppiamento con le motrici termiche lente e a regime variabile. La pompa da 6000 litri al secondo installata nel 1917 nella grande Centrale idrovora di Codigoro rappresenta la prima affermazione completamente originale di un gruppo verticale per grande potenza a comando elettrico. Le unità verticali installate nel 1920 per il Consorzio Ongaro Inferiore attuano per la prima volta lo scarico a sifone che consente, senza l'installazione di paratoie o di altri organi meccanici, l'intercettazione del deflusso delle acque in caso d'inattività dell'impianto. L'impianto idrovoro della Bonifica renana è pure eseguito con questi concetti e analoghe direttive guidano il costruttore della Centrale Idrovora di S. Siro (Bonificazione parmigiana Moglia) che è senza dubbio la più bella e grandiosa centrale di sollevamento d'Europa: le unità da 8000 litri al secondo che, insieme coi gruppi della Centrale di Mondine della stessa bonificazione, sollevano oltre 100.000 litri al secondo, assicurano a questo impianto una portata complessiva che si ritiene la massima raggiunta nel mondo.
Questi impianti idrovori costituiscono una tipica caratteristica italiana, sollevando grandi masse d'acqua con l'energia ricavata dalle utilizzazioni idroelettriche. Fra i grandi impianti idrovori per irrigazione è da citare in Italia quello di Mazzè Canavese che a mezzo di pompe centrifughe azionate da turbine idrauliche solleva dalla Dora Baltea una portata di 7000 litri al secondo all'altezza di metri 60 sull'altipiano.