IDROVOLANTE (XVIII, p. 777)
Salvo rarissime eccezioni, tutti i nuovi idrovolanti appartengono ad uno dei cinque tipi fondamentali già descritti. Fra le eccezioni è degno di nota un ardito progetto dell'ing. G. Pegna, studiato per concorrere alla coppa Schneider, e abbandonato durante le prove di messa a punto, in seguito alla definitiva assegnazione della coppa.
L'apparecchio, contraddistinto dalla sigla P. C. 7, era di tipo monoplano a fusoliera, munito di piccole superficie a sostentazione idrodinamica (vedi idroplano, XVIII, p. 765 segg). Da fermo l'apparecchio si immergeva fino ad ottenere la sostentazione statica col dislocamento della sua fusoliera, naturalmente stagna. Il motore I. F. di 850 cav. poteva azionare successivamente due eliche, una marina e l'altra aerea; per mezzo della prima l'apparecchio acquistava sufficiente velocità per emergere completamente e sfiorare l'acqua con i suoi pianetti idrodinamici: messa in funzione l'elica aerea l'apparecchio doveva distaccarsi completamente e volare. Il peso a vuoto era di kg. 1406; il peso totale 1686; velocità massima calcolata km./h. 600 (fig. 1).
Sono stati anche realizzati degli aeroplani terrestri, atti ad ammarare in caso di arresto forzato, e a questo scopo provvisti di una fusoliera stagna, e di conformazione tale da consentire la discesa in acqua e il galleggiamento. Con questa soluzione si può ottenere qualche leggiero vantaggio nella velocità e nell'autonomia rispetto agl'idrovolanti propriamente detti, ed evitare la perdita totale immediata nell'eventualità di una discesa in acqua.
Nel campo delle costruzioni idroaviatorie di tipo tradizionale qualsiasi miglioramento nelle caratteristiche di volo e di impiego, e nei rendimenti, è stato conseguito per mezzo di uno studio sempre più accurato delle forme e delle strutture, sia dal lato aerodinamico, sia dal lato della loro resistenza alle sollecitazioni dell'impiego. Uno dei risultati più facilmente apprezzabili di questi studî è il miglioramento del rapporto fra il carico totale sollevato e il peso a vuoto della macchina, che è andato sempre più innalzandosi e avvicinandosi all'unità: valore che è stato anche oltrepassato negl'idrovolanti speciali destinati a conquistare primati.
Nel campo costruttivo l'introduzione di leghe metalliche speciali, con o senza ricoprimenti protettivi, ma in ogni caso esenti da corrosione, ha farto acquistare una posizione di assoluto vantaggio agl'idrovolanti metallici, i quali ormai possono stazionare costantemente allo scoperto, e in acqua marina, come le unità navali. Vediamo appunto che gli aeroporti delle grandi linee intercontinentali non possiedono neppure più i ricoveri per gli apparecchi della loro flotta, e che le stesse riparazioni vengono effettuate all'aperto.
Nell'impiego commerciale gl'idrovolanti hanno fatto progressi notevolissimi: ormai le intere linee dell'Imperial Airways, anche nei tratti che si svolgono su continenti, sono servite da grandi idrovolanti quadrimotori Short Brothers (fig. 2) completamente costruiti il duralluminio protetto e in acciaio inossidabile, con un peso totale di 18 tonn., una velocità massima di 330 km./h. e una velocità di crociera di 220-230 km./h. Per la traversata dell'Atlantico settentrionale la stessa casa ha realizzato un ardito progetto del magg. R. Mayo: si tratta di due idrovolanti convenientemente collegati l'uno sull'altro, in modo da formare quasi una cellula biplana: dopo un certo periodo di volo i due apparecchi si separano, e mentre uno prosegue la rotta, l'altro rientra alla base. Con questa sistemazione è possibile disporre alla partenza dell'eccesso di potenza necessario per un facile distacco dall'acqua, e per prendere agevolmente quota; ma che sarebbe contrario al limitato consumo che occorre realizzare durante il viaggio.
Ottime prestazioni ha realizzato il tipo Dornier Do 18 (fig. 3) nella traversata di 3000 chilometri dalle coste africane a quelle brasiliane nella linea gestita dalla Luft Hansa, che unisce Francoforte sul Meno a Santiago del Chile, in quattro giorni. In tale traversata i velivoli vengono lanciati da catapulte installate su navi appoggio ancorate presso le coste dei due continenti: il servizio fu iniziato in via sperimentale il 2 febbraio 1934, e poi reso regolare. L'11 giugno 1937 si effettuava la 250ª traversata in servizio regolare, ad orario fisso, e nella stessa occasione si raggiungeva circa il 13° milione di lettere trasportate. Il 27 marzo 1938 un apparecchio di questo tipo superava gli 8500 km. che separano Plymouth da Caravellas in 43 ore. Però alla partenza, l'apparecchio veniva lanciato con catapulta dalla nave Westfalen, e per questo fatto il volo non può essere considerato agli effetti del primato di distanza. L'idrovolante ha un peso a vuoto di 5370 kg., carico utile normale kg. 3830, peso totale normale kg. 9200, velocità massima 250 km/h., di crociera km/h. 210; funziona con due motori Diesel Junker, a nafta. Diversi tipi di idrovolanti francesi, fra cui Latécoère, Farman, Blériot, si sono anche lodevolmente affermati nelle linee aeree dell'Atlantico meridionale, gestite dalla compagnia Air France.
Problema che appassiona le più potenti compagnie di navigazione aerea è l'istituzione di linee regolari nell'Atlantico settentrionale. Fin dall'agosto 1936 la Luft Hansa ha eseguito numerose traversate sperimentali nei due sensi, ad orario fisso prestabilito, con idrovolanti Do 18 fra le Azzorre e New York direttamente, oppure toccando le Bermude, raggiungendo risultati molto soddisfacenti. Anche l'Imperial Airways ha eseguito viaggi sperimentali con apparecchi Short Brothers, e ha fatto, come si è detto, costruire il velivolo Short Mayo espressamente per il servizio aereo attraverso l'Atlantico del nord. L'America ha eseguito importanti esperimenti, e ha realizzato linee attraverso il Pacifico con velivoli "Clipper" di Sikorsky e di Martin, monoplani quadrimotorì di 25 tonn. di peso totale, mentre entrano in esperimento apparecchi Boeing di 50 tonn. di peso totale. Gli stessi velivoli dovrebbero essere impiegati su linee regolari nell'Atlantico del nord.
Negli ultimi anni l'idroaviazione italiana ha realizzato una serie di successi tale da farle conquistare quasi tutti i primati internazionali con carico. Il primato mondiale della massima velocità, già detenuto dall'Italia con l'idro Macchi-Castoldi 72 pilotato da Agello, è stato dallo stesso pilota ed apparecchio innalzato a 709,209 km/h. in data 24 ottobre 1934, ed è tuttora imbattuto. Gli apparecchi Cant Zappata 506 (fig. 4) e Cant Z 508 (fig. 5) detengono (fine del 1937) ben 20 primati internazionali di altezza, di distanza e di velocità senza carico, o con carichi crescenti fino a 10 tonnellate. Entrambi questi apparecchi sono costruiti dai Cantieri riuniti dell'Adriatico; le caratteristiche del primo sono: peso a vuoto 7200 kg., peso totale normale 10.500 kg., peso massimo col quale l'apparecchio ha volato 17.500 kg., velocità massima al livello del mare 320 km/h., velocità massima a 4000 metri di quota 380 km/h. Caratteristiche del secondo: peso a vuoto 10.400 kg., peso totale normale 16.600 kg., peso totale massimo 20.400 kg., velocità massima a 4500 metri di quota 315 km/h. Tra gli altri primati il Cant Z 506, pilotato da M. Stoppani, ha anche conquistato quello mondiale di distanza, con volo ortodromico di circa 7000 km. da Cadice a Caravellas nel Brasile, con partenza il 28 dicembre 1937 alle ore 13,35, e arrivo il giorno successivo alle ore 16. Un apparecchio tipo Cant Z 509, pilotato da Stoppani e Gorini, conquistava il 30 marzo 1938 i primati internazionali di carico con 1000 e 2000 chilogrammi, su 1000 e 2000 km. di distanza.
Il Cant Z 501 (fig. 6) ha detenuto per due volte nel 1934 e '35 il primato mondiale di distanza. Gli stessi cantieri costruiscono in serie altri tipi di idrovolanti sia militari sia commerciali.
Altri primati internazionali sono stati conquistati dai seguenti idrovolanti italiani: MC 72, che ha raggiunto la velocità di 629,370 km/h. su 100 km. di base: Fiat AS 1, ed ETA CNA per voli di altezza e velocità nella categoria "idrovolanti leggieri".
L'affermazione italiana delle due crociere atlantiche effettuate su idrovolanti Savoia Marchetti S 55 al comando del maresciallo Balbo, mirabile esempio di organizzazione e di disciplina che ha permesso di sorvolare l'oceano mantenendo sempre difficili formazioni di pattuglia, è stata imitata da voli in formazione effettuati particolarmente dall'aeronautica degli Stati Uniti sull'Oceano Pacifico. La Società italiana aeroplani idrovolanti ha recentemente prodotto i tipi Savoia Marchetti S 63 ed S 66 per uso civile, e i tipi S 67 ed S 78 per uso militare. Ha anche creato l'anfibio sportivo S 80.
Buone costruzioni completamente metalliche sono state realizzate dalla S. A. Costruzioni meccaniche aeronautiche di Marina di Pisa, con i seguenti tipi: M. F. 4, idrovolante da ricognizione monoplano monomotore catapultabile, ad ali ripiegabili, per l'imbarco sulle navi: peso a vuoto kg. 1834; peso totale kg. 2757; velocità massima 217 km/h.; M. F. 5 (fig. 7), bimotore per il trasporto passeggeri: peso a vuoto 4480 kg., peso totale 7150 kg., velocità massima 235 km/h.; M. F. 6, biplano monomotore catapultabile ad ali ripiegabili: peso a vuoto kg. 1485, peso totale kg. 2300, velocità massima 265 km/h.; M. F. 10 (fig. 8), biplano da ricognizione catapultabile ad ali ripiegabili monomotore: peso a vuoto kg. 1550, peso totale kg. 2365, velocità massima a 3000 metri di quota 350 km/h. La Società industrie meccaniche e aeronautiche meridionali ha creato il tipo Ro 43 (fig. 9), monomotore biposto da ricognizione e da combattimento catapultabile, biplano ad ali ripiegabili, in costruzione mista legno e metallo: peso a vuoto kg. 1740, peso totale kg. 2400, velocità massima a 2500 metri di quota 320 km/h.
La Societa aeroplani Caproni, che già aveva creato i ben noti tipi Ca 97 e Ca 100, ha recentemente creato il Ca 111 bis monomotore del peso a vuoto di kg. 3500; peso totale kg. 5500; velocità massima 235 km/h.; il Ca 114 monomotore con peso a vuoto di kg. 1572, e peso totale di kg. 1922, velocità massima 254 km/h.; e da ultimo il Ca 124 (fig. 10), monomotore di 3200 kg. a vuoto, 5300 kg. di peso totale, e 272 km/h. di velocità massima.