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identificazione proiettiva

Dizionario di Medicina (2010)
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identificazione proiettiva


Meccanismo di difesa psichico descritto per la prima volta da Melanie Klein nel 1946, con il significato di operazioni mentali inconsce del bambino con cui questi fantastica di introdurre la propria persona o parti di sé all’interno del corpo materno per possederlo, controllarlo o danneggiarlo. Questa difesa può in realtà generare più inquietudini di quante ne elimini: infatti può indurre l’ansia inconscia di essere perseguitato dall’altro, di ricevere da questo lo stesso trattamento a lui riservato oppure di perdere nell’altro le parti buone di sé. Secondo Klein, queste fantasie sono tipiche soprattutto della fase schizoparanoide. Il meccanismo dell’i. p. può poi persistere per tutto l’arco della vita, prevalentemente in individui la cui organizzazione psichica si è attestata a livelli primitivi dello sviluppo, nei quali non è ben definita la distinzione dei confini interpersonali ed intrapsichici. Il concetto di i. p. è entrato a far parte del patrimonio di tutti gli psicoanalisti, non solo di quelli che si riconoscono nel modello kleiniano, ed è inteso come un meccanismo di difesa (per altro, prevalentemente fallimentare) che illude il soggetto di poter controllare l’altro inducendolo ad avere comportamenti e atteggiamenti corrispondenti alle proprie aspettative, negando in tal modo i propri vissuti di impotenza; oppure che svuota progressivamente il soggetto dei suoi contenuti affettivi e ideativi, finendo con l’impoverirlo. Su queste basi si può innescare una dinamica interpersonale perversa, per cui vi è confusione circa la reale appartenenza dei sentimenti negativi («chi ha iniziato per primo»), e il partner medesimo può collusivamente e inconsciamente contribuire al mantenimento dell’equivoco (fenomeno noto come controidentificazione proiettiva).

Vedi anche
Melanie Klein (nata Reizes). - Psicanalista (Vienna 1882 - Londra 1960). Le sue vedute teoriche, violentemente criticate da più parti, hanno tuttavia esercitato nell'ambito della psicanalisi un'influenza enorme: fondamentali i suoi contributi nel settore dell'analisi infantile, come per es. l'uso del gioco in funzione ... Otto Kernberg Kernberg ‹kèrnberk›, Otto. - Psicanalista statunitense di origine austriaca (n. Vienna 1928). Uno tra i più importanti psicanalisti contemporanei, assumendo una posizione intermedia tra teoria pulsionale e teoria delle relazioni oggettuali propone un'integrazione tra la visione dello sviluppo psichico ... controtransfert In psicologia, complesso degli atteggiamenti (consci e inconsci) dell’analista nei confronti del paziente. Stando alla visione del controtransfert espressa, per es., da H.F. Searles (Countertransference and related subjects, 1979), il terapeuta vive, in corrispondenza con analoghi sentimenti del paziente, ... meccanismi di difésa difésa, meccanismi di In psicoanalisi, tutti quei comportamenti che allontanano le spinte pulsionali non accettate dal super-Io, della cui motivazione e finalità non si ha consapevolezza.
Tag
  • MECCANISMO DI DIFESA
  • MELANIE KLEIN
  • PSICOANALISTI
  • INCONSCE
  • ANSIA
Vocabolario
identificazióne
identificazione identificazióne s. f. [der. di identificare]. – 1. L’atto, l’operazione dell’identificare, nei varî sign. del verbo. In partic., l’attività diretta a stabilire l’identità di una persona, di una cosa, di un elemento astratto,...
proiettare
proiettare v. tr. [dal lat. tardo proiectare, der. di proiectus, part. pass. di proicĕre «gettare avanti», comp. di pro-1 e iacĕre «gettare»; cfr. progettare] (io proiètto, ecc.). – 1. Gettare, lanciare, spingere fuori o avanti con forza;...
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