idealtipico
agg. Che richiama un tipo ideale.
• Esiste un montismo maggioritario, di massa, che si fonda sull’idea che non deve andare perduta la discontinuità che esso marca rispetto al berlusconismo. Una discontinuità di stili e di tipi umani: da una parte l’industriale brianzolo divenuto tycoon ‒ conservando i tratti plebei del parvenu ‒; dall’altra il rappresentante quasi idealtipico della borghesia lombarda dei buoni studi, dei solidi matrimoni, delle vacanze signorili e poco appariscenti, delle professioni liberali, della cultura come habitus. (Ilvo Diamanti, Repubblica, 4 ottobre 2012, p. 44, R2 Diario) • Si tratta, come dichiara l’autrice [Erika Mann], di storie nelle quali «nulla è inventato», basate su testimonianze reali, trasposte nello scenario «idealtipico» della piccola città bavarese; (Paola Capriolo, Corriere della sera, 14 gennaio 2014, p. 41, Terza Pagina) • [Ettore] Bernabei, figura idealtipica del primato della politica nella Repubblica dei partiti, si incaricò della missione di accompagnare il racconto della modernizzazione del Paese negli anni del boom (e la nuova autopercezione da parte degli italiani che ne risultò), evitando, al medesimo tempo, che la grande trasformazione economica generasse «derive laiciste» o «virus ideologici» destabilizzanti il corpo sociale. (Massimiliano Panarari, Secolo XIX, 15 agosto 2016, p. 6, Politica).
- Derivato dal s. m. idealtipo con l’aggiunta del suffisso -ico.
- Già attestato nella Stampa del 7 novembre 1986, p. 4, Cronaca cittadina (Ernesto Galli Della Loggia), nella variante grafica ideal-tipico.