iCloud
s. m. inv. Nuvola informatica per la conservazione di copia dei dati contenuti nei computer e negli smartphone degli utenti, come servizio telematico offerto dalla società Apple.
• Si aggiungono, sempre a rincorrere le indiscrezioni in rete, novità su Siri, l’assistente vocale dell’iPhone che non è ancora disponibile in tutte le lingue (tra cui l’italiano) e una maggiorazione delle possibilità su iCloud, la nuvola per conservare dati in rete della Apple. (Matteo Marcelli, Unità, 10 giugno 2012, p. 23) • Qualcuno, subito dopo la strage del 2 dicembre compiuta da Syed Farook, ha provato a reimpostare la password del suo iPhone 5c. O meglio: ha cambiato la parola chiave di iCloud, il servizio online della Apple dove si conserva copia di quel che contiene un iPhone. (Jaime D’Alessandro, Repubblica, 4 marzo 2016, p. 19, Mondo) • Se un tempo le persone sbiadivano perché non c’era più nessuno a ricordarle, oggi lasciamo di noi fin troppe tracce, molte inutili. E mentre il baule spingeva già a una selezione, compriamo spazio su iCloud per conservare mille foto della stessa capasanta che non riguarderemo mai. (Costanza Rizzacasa d’Orsogna, Corriere della sera, 28 ottobre 2017, p. 41, Tempi liberi).
- Dall’ingl. iCloud, a sua volta composto dalla lettera i adottata anche in altri nomi commerciali della società Apple (che potrebbe fare allusione, in questo contesto, anche alla forma accorciata del nome proprio Internet) e dal s. cloud ‘nuvola (informatica)’.
- Già attestato nel Corriere della sera del 30 aprile 2011, p. 45 (Federico Cella).