ICARO ("Ικαρος)
La sua leggenda più comune è questa: figlio di Dedalo e di Naucrate, schiava di Minosse, fu dal re di Creta rinchiuso col padre nel labirinto (che Dedalo stesso aveva costruito), perché il famoso artefice aveva aiutato, con Arianna, Teseo a penetrarvi e uccidere il Minotauro, e intendeva lasciare l'isola col figlio di Egeo. Non sgomento, Dedalo pensa di fuggire per le vie aeree e fa ali di penne e le adatta con cera al suo corpo e a quello del figlio. Ma prima di volare raccomanda al figlio di non spingersi troppo in alto, ché il sole non abbia a fondere la cera e le ali si stacchino. Ma I. non tiene conto dell'ammonimento paterno. Avviene la catastrofe ed egli precipita in quel mare, che da lui fu detto Icario. Ma in origine la leggenda di I. è estranea a quella di Dedalo: i dotti ritengono che egli si debba in origine considerare come l'eroe eponimo del demo attico Icaria, quindi equivalente a Icario. Al volo di Dedalo fu congiunto poi quello sfortunato del figlio, anche perché questi apparisse come vittima della vendetta dell'uccisione di Talo, compiuta da Dedalo per gelosia d' arte.
Bibl.: C. Robert, Die griechische Heldensage, I, Berlino 1924, pagine 171 segg.; O. Höfer, in Roscher, Lexikon d. griech. u. röm. Mythol. II, i, 114-117; Heeg, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., IX, coll. 985-89; Holland, Die Sage von Daidalos u. Jkaros, Lipsia 1902; Knaack, in Hermes, XXXVII (1902).