HUSAYN, Ibn Talal
ḤUSAYN, Ibn Ṭalāl (App. III, i, p. 819; IV, ii, p. 140; V, ii, p. 574)
Re di Giordania, morto ad ‛Ammān il 7 febbraio 1999. Salito al trono nel 1952, durante il suo lungo regno Ḥ. garantì al paese una forte stabilità politica fondata sul legame della dinastia con la popolazione transgiordana di origine beduina. Nel corso degli anni Novanta intensificò la sua opera di mediazione nella regione medio-orientale impegnandosi nel processo di pace con Israele - sancito dal trattato dell'ottobre 1994, il secondo firmato da Israele con un paese arabo - e intervenendo nell'ottobre 1998 negli Stati Uniti alle trattative di Wye Plantation (Md.) che portarono alla firma di un nuovo accordo a Washington tra il primo ministro israeliano Netanyahu e il leader palestinese ‛Arafāt. Sul finire degli anni Novanta, nonostante il crescente disaccordo interno verso la politica di pace attuata nei confronti di Israele, manifestato in più occasioni dall'opposizione islamica e dalla comunità giordano-palestinese, Ḥ. seppe salvaguardare il ruolo della Giordania nella regione e le alleanze politico-strategiche della dinastia nel paese. ‛Abdallāh ii (n. 1962), figlio di Ḥ. e della principessa Munā (A. Gardiner), è stato designato dal padre erede al trono pochi giorni prima della morte.
bibliografia
U. Dann, King Hussein's strategy of survival, Washington 1992.