IBN QUTAIBAH, Abū Muḥammad ‛Abd Allāh ibn Muslim ad-Dīnawarī
Scrittore arabo di origine persiana, nato nel 213 èg. (828-829 d. C.) ad al-Kūfah, giudice e professore a Baghdād, ove morì nel 270 èg. (884 d. C., o nel 276, o nel 271, secondo altra opinione). Uomo di varia cultura, di ingegno versatile, scrisse anche di teologia e fu tra i più efficaci difensori della tradizione; ma anzitutto fu un letterato, cosicché nelle sue opere più importanti il momento letterario è sempre prevalente.
Fra esse notiamo il libro biografico-antologico sui poeti arabi (Kitāb ash-shi‛r wa'sh-shu‛arā'), edito da M. J. De Goeje (Leida 1904); il manuale di storia (Kitāb al-Ma‛ārif), che raccoglie le cognizioni storiche indispensabili all'uomo colto; una specie di enciclopedia culturale (‛Uyūn al-Akhbār), nella quale le norme di vita nei singoli campi di azione sono illustrate con esempî delle tradizioni canoniche musulmane, della storia, della poesia araba. Compose anche un manuale del perfetto segretario (Adab al-Kātib, edito da M. Grünert, Leida 1900). I. Q. difese la poesia moderna contro la critica conservatrice e, sebbene di origine persiana, militò nel partito che, nella lotta della Shu‛ūbiyyah (v. arabi: Letteratura, III, 851), sostenne la superiorità degli Arabi sulle genti da essi sottomesse. Cfr. arabi: Letteratura (III, p. 859).