IAMPOLI (‛Υάμπολις, Hyampõlis)
Antica città greca della Focide, che insieme con Abe (v.), da cui distava circa un miglio verso nord-ovest, occupava il triangolo orientale della regione incuneata fra la Locride Opunzia e la Beozia. La città, fondata secondo la tradizione dall'antichissima popolazione degl'Ianti cacciati dalla loro patria di Beozia, sorgeva su una bassa sella collinosa presso il fiume Asso, un affluente del Cefiso; il massiccio calcareo del Chlomo, alto oltre 1000 metri, formava il limite del suo territorio verso est con quello di Opunte, territorio che verso ovest confinava con quello di Elatea. Si conservano ancora notevoli resti della sua cinta, d'età ellenistica, nonché ruderi di varî edifici. Nel territorio di Iampoli prima delle guerre-persiane i Tessali ricevettero dai Focesi una gravissima sconfitta. La città fu distrutta nell'invasione persiana del 480 a. C., nel 371 da Giasone di Fere, e nel 346 da Filippo; occupata nel 198 temporaneamente da Flaminino, ebbe un nuovo periodo di benessere durante l'Impero romano. Fra i suoi culti il principale era quello di Artemide, in cui onore erano celebrate le feste Elafebolie e Lafrie.
Bibl.: Bölte, in Pauly-Wissowa, Real-Encykl., XI, col. 17 segg.; sui ruderi della città v. Yorke, in Jour. Hell. Stud., XVI (1896), p. 291 segg.; F. Schober, Phokis, Jena 1924, p. 31 seg.