BRACCIOLINI, Iacopo
Terzo figlio di Poggio e di Vaggia de' Buondelmonti, nacque il 13 nov. 1442. Suo padrino fu il cardinale Ludovico Scarampi.
Educatolo negli "studia humanitatis" il padre, quando ebbe quattordici anni, meditava d'inviarlo a Ferrara per fargli continuare la sua formazione umanistica sotto la guida del Guarino, con cui prendeva dunque i primi accordi epistolari in proposito (Poggii epistolae, a cura di T. Tonelli, III, Florentiae 1861, pp. 223 ss.), ma la decisione del figlio primogenito Pier Paolo di abbracciare la vita religiosa lo induceva a modificare i suoi progetti "ut ille in primis, quod Florentiae necessarium est, det operam mercaturae, mecumque vivat, ut discat civitatis mores..." (ibid., pp. 288 s.: cfr. Walser, p. 301).
Dopo la morte del padre (1459), il B. fu posto sotto la tutela di Raffaello Chelli e di Roberto di Niccolò Martelli; nel 1467 egli e il fratello Giovan Battista rivendicavano dai curatori l'eredità paterna, che il B. non seppe però amministrare con abilità, fino a trovarsi, ben presto, in gravi ristrettezze economiche.
Uomo di buona cultura e dotato di un notevole possesso della lingua latina e del volgare, il B. ebbe rapporti di amicizia con i principali esponenti della cultura fiorentina e, in particolare, con il Ficino che gli dedicò alcune epistole (in Opera, I, Basileae 1576, ff. 657, 741, 780 s.; e in Kristeller, Supplementum, I, p. 49). Fu pure uno dei membri dell'Accademia Platonica, e sappiamo che partecipò, insieme con gli altri "complatonici" (Francesco Bandini, Bindaccio Ricasoli, Giovanni Cavalcanti), ai banchetti tenuti dagli accademici nella ricorrenza degli anniversari platonici.
Fu anche in rapporti col Braccesi (cod. Laur. 91 sup. 40: Kristeller, Supplementum, I, p. 122), con Matteo Franco, che gli dedicava un sonetto (Sonetti di M. F. e di L. Pulci, a cura di F. De Rossi, s.l. 1759, p. 117), con Tommaso Baldinotti (Kristeller, Iter italicum, II, p. 78). Girolamo Squarciafico gli scriveva nel 1474 (ibid., I, p. 357), e anche di Sebastiano Salvini rimane una lettera indirizzata al B. (Vat. lat. 5140, ff. 54v-56v).
La sua attività letteraria fu volta soprattutto alle traduzioni e ai volgarizzamenti. Editore della Historia fiorentina del padre, che dedicò a Federico duca d'Urbino (cod. Neapol. V. G. 34), la tradusse anche in volgare e pubblicò questa versione a Venezia nel 1476 (Hain, nn. 13172 e 13173).Volgarizzò anche la Ciropedia di Senofonte, già tradotta in latino dal padre, che dedicò a Federico d'Aragona re di Sicilia, con una prefazione encomiastica conservata anche nell'edizione a stampa (Firenze 1521); e volse pure in lingua italiana gli Scriptores Historiae Augustae, in una versione che ci è conservata manoscritta in due codici della Biblioteca Nazionale di Firenze (Magl. XXIII, 141; Naz. II, IV, 192). In latino tradusse invece la favola di T. Quinzio ed Egesippo del Boccaccio, dedicata al cardinale Francesco Piccolomini, conservata dai codici Laur. 89 inf. 16 e Angel. 141.
Altre opere del B. che ci sono pervenute sono una declamazione Contra detractatores ad Laurentium Medicem (Laur. 46, 2) e, sempre dedicato a Lorenzo, un commentario in volgare del Trionfo della Fama del Petrarca, edito per la prima volta a stampa nel 1475 (Ind. gen. degli incunaboli..., n. 7561; in seguito a Firenze, 1485: ibid., n. 7562) e conservato in numerosi manoscritti (Kristeller, Supplementum, I, p. 122, e Iter italicum, I, pp. 247, 348; II, pp. 9, 31, 275, 576); e ancora un'operetta in volgare intitolata Della origine della guerra tra Inghilesi e Franciosi ad Carolum Guasconium (o La Pulzella di Francia:edita dal Doni a Firenze nel 1547, quindi dal Molini, sempre a Firenze nel 1834, e da S. Bongi a Lucca nel 1850: per i manoscritti vedi Kristeller, Supplementum, I, p. 122, e Iter italicum, pp. 90, 110, 144, 174) che è in realtà il volgarizzamento di una novella latina di Bartolomeo Fazio, De origine belli inter Gallos et Britannos. Fu inoltre autore di una Vita latina di Filippo Scolari (Pippo Spano) che ci è pervenuta solo nella versione volgare di Bastiano Fortini (edita, a cura di F. Polidori, in Arch. stor. ital., s. 1, IV [1843], 1, pp. 119 ss.).
Il De Nolhac (La Bibliothèque de Fulvio Orsini, Paris 1887, p. 193; ma vedi anche Della Torre, 1900, p. 299) ha inoltre pubblicato una sua lettera a Bernardo Bembo, che accompagnava l'invio in dono di un codice di Poggio contenente gli Academica posteriora e il De legibus di Cicerone; e il Rubinstein ha edito un'altra epistola a Filippo Sagromoro, oratore milanese a Firenze nel 1468, nella quale il B. esaltava le principali scoperte filologiche umanistiche e, in particolare, quelle del padre, e redigeva una lista di testi da cercare e reperire, analoga a quella contenuta nel Commentarium in peregrinatione Germaniae di Niccolò Niccoli.
Il B., che pure era stato molto legato all'ambiente mediceo, divenne in seguito segretario del cardinale Raffaello Riario e in tale qualità fu coinvolto nella congiura dei Pazzi. Catturato, venne impiccato a Firenze il 26 apr. 1478 (A. Poliziano, Della congiura dei Pazzi, p. 41; il testo della sentenza, ibid., App. II, pp. 80 s.).
Fonti eBibl.: M. Del Piazzo, Protocolli del carteggio di Lorenzo il Magnifico, Firenze 1956, pp. 8, 524; A. Poliziano, Della congiura dei Pazzi, a cura di A. Perosa, Padova 1958, pp. 16 ss., 28, 38, 41, 72 s., 80 s.; A. Zeno, Dissert. Vossianae, II, Venezia 1753, pp. 149 ss.; F. Polidori, Due vite di F. Scolari detto Pippo Spano, in Arch. stor. ital., s. 1, IV (1843), 1, pp. 119-127 (prefaz.); A. Neri, Intorno alla novella di Iacopo di Poggio Bracciolini e all'originale testo lat. di Bartolomeo Fazio, in Il Propugnatore, VII (1874), pp. 129 ss.; D. Gravino, Saggio di una storia de' volgarizzamenti d'opere greche nel sec. XV, Napoli 1896, pp. 83 ss., 195 ss.; A. Della Torre, La prima ambasceria di Pietro Bembo a Firenze, in Giorn. stor. della lett. ital., XXXV (1900), pp. 297-300; Id., Storia dell'Acc. Platonica di Firenze, Firenze 1902, pp. 93, 769, 804; E. Walser, Poggius Florentinus. Leben und Werke, Leipzig-Berlin 1914, pp. 316 s. e ad Indicem;P. O.Kristeller, Supplementum Ficinianum, I, Firenze 1937, pp. 32, 49, 121 s. (con bibl. delle opere e elenco dei mss.);M. E. Cosenza, Biographical and bibliographical Dictionary of the Italian Humanists, I, Boston, Mass., 1962, pp. 693 s.; VI, Supplement, ibid. 1967, p. 57; P. O. Kristeller, Iter italicum, I-II, 1963-67, ad Indices;E. Garin, La letteratura degli umanisti, in Storia della letter. ital., III, Milano 1966, pp. 100 s.