BONFADIO, Iacopo
Iacopo di Giovanni Bonfadio nacque prima del 1509 a Gazzane presso Salò e fu decapitato a Genova il 19 luglio 1550, sotto l'accusa di sodomia. Fatti gli studî di lettere a Verona e a Padova, fu segretario di due cardinali, Stefano Gabriele Merino, arcivescovo di Bari (1532-35), e Girolamo Ghinucci (1535-38). Andò poi errando per qualche anno a Venezia, a Roma, a Napoli, dove strinse amicizia con Pietro Campecchi e Giovanni Valdès, caldi seguaci delle dottrine protestanti e infine tornò a Padova, dove fu precettore del figlio di Pietro Bembo.
Nel 1544 fu invitato ad insegnare filosofia nell'università di Genova, e poco dopo ebbe l'incarico di scrivere gli annali di quella repubblica, in continuazione della storia di Uberto Foglietta. Il Bonfadio scrisse anche versi latini e volgari di sapore bucolico-petrarchesco (Opere volgari e latine, Brescia 1746; Lettere e poesie volgari a cura di L. T. Belgrano, Genova 1870) e lettere, che per vivacità e naturalezza sono state giudicate le migliori fra le descrittive del sec. XVI.
La sua fama è però legata ai cinque libri Annalium Genuensium, che vanno dal 1528 al 1550 e furono stampati la prima volta nel 1586 a Pavia (altre edizioni sono quelle di Brescia, 1747 e 1759, quella inserita nel Thesaurus Antiquitatum Italiae, I, 2, del Grevio, e in una traduzione italiana, quelle di Genova 1586 e 1597). Scritti in latino, perché, come dice l'autore nel proemio ad uno dei libri, latina oratio vetere sua nobilitate in longinquiores regionum fines excurrit, e in lingua plana, non horrida, non inculta, plena spiritus, si potest, plena veritatis, gli Annali hanno pregi di veridicità e di efficacia, in uno stile che s'avvicina piuttosto a quello conciso e limpido dei Commentarî di Cesare che al fare oratorio di Livio e di Cicerone.
Bibl.: A. Neri, Il processo di I. B., in Giornale Ligustico, XI (1884), pagine 275-83; M. Rosi, La morte di I. Bonfadio, in Atti della Società ligure di storia patria, XXVII (1895), pp. 208-27; C. Niccolini, Tre lettere inedite di I. B., in Giornale storico della letteratura italiana, LXXXIV (1919), p. 81 segg.; di esse la prima era già stata pubblicata da A. Ferraioli, in Archivio della Soc. romana di storia patria, XXXV (1912), p. 269 segg.