HYBRIS ("Υβρις)
Sileno raffigurato in una pelìke dipinta da Kadmos e conservata nel museo di Monaco (Inv. 2360) datata al 420-410 a. C. Qui H. compare, in una scena dell'apoteosi di Eracle, mentre danza intorno alla pira sulla quale bruciano le armi dell'eroe, reggendo nella mano destra la lancia di lui.
Sappiamo, inoltre, che Höbris era il titolo di un dramma satiresco di Sofocle (Ioann. Stob., Anthol., iii, 26, 3) il cui contenuto, però, ci è del tutto ignoto; non è quindi possibile collegare fondatamente a questa fonte la citata rappresentazione figurata. Il concetto di H. era molto vivo in età arcaica e nel V sec. a. C. Da un significato di ribellione contro il principe, che aveva in Omero, passò a indicare soprattutto la sfida agli dèi, la ribellione dell'uomo contro la Nemesi.
Bibl.: W. H. Roscher, in Roscher, I, 2, c. 2767 (1); H. Usener, Götternamen, Francoforte s. M. 19483, p. 372; A. B. Cook, Zeus, II, 1, Cambridge 1940, p. 513 e nota 2, p. 514 e fig. 325; J. D. Beazley, Red-fig., p. 805, n. 1; F. Brommer, Satyrspiele, Berlino 1959, p. 76, n. 74.
Per il concetto: C. del grande, Hybris, Napoli 1947; F. R. Dodds, The Greeks and the irrational, Berkeley-Los Angeles 1951, cap. 2.