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CLAUS, Hugo Maurice Julien

di Jeannette E. Koch Piccio - Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1978)
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CLAUS, Hugo Maurice Julien

Jeannette E. Koch Piccio

Poeta, romanziere, drammatugo belga, nato a Bruges il 5 aprile 1929. Dopo una raccolta di poesie, Kleine reeks ("Piccola serie", 1948), di forma tradizionale, di contenuto imbevuto di esistenzialismo, e dopo il premiato romanzo De Metsiers ("I Metsiers", 1950), che s'inquadra nel naturalismo belga tradizionale ma che rivela pure l'influsso della letteratura americana (Faulkner, Caldwell), C. si dedica allo sperimentalismo letterario unendosi al gruppo Cobra - momento d'incontro e collaborazione di poeti e pittori - e ai Vijftigers ("quelli del Cinquanta"), e pubblica le raccolte di poesia Tancredo infrasonic (1952), Een huis dat tussen nacht en morgen staat ("Una casa tra la notte e il giorno", 1953) e il romanzo De hondsdagen ("La canicola", 1952).

Attorno agli anni Sessanta, per es. nella raccolta Oostakkerse gedichten ("Poesie da O", 1955), e nei romanzi De koele minnaar ("L'amante freddo", 1956) e Omtrent Deedee ("Su D.", 1963), la sua opera, alternativamente tenera e cinica, crudele e sensuale, dimostra una felice unione tra sperimentalismo e tradizionalismo; in quell'epoca, oltre a una fertile produzione di opere drammatiche, come Een bruid in de morgen ("Una sposa nella mattina", 1958) e Suiker ("Zucchero", 1958) o di sceneggiature per il cinema, come Het mes ("Il coltello", 1960), fa uscire traduzioni di D. Thomas, di G. Büchner, e rielaborazioni di Sofocle, di Seneca, di vari classici fiamminghi. Così l'autore, dimostrando una vasta erudizione e con sempre forza creativa, si è mosso man mano - influenzato fra l'altro da Ezra Pound - verso la tecnica del montaggio, per es. in De verwondering ("Lo stupore", 1962) e in Heer Everzwijn ("Signor Cinghiale", 1970).

Bibl.: J. Weisgerber, De poëzie van H. Claus, in Tijdschrift van de Vrje Univ. van Brussel, V, 2 (1063), pp. 105-30; H. U. Jessurun d'Oliveira, Scheppen riep hij gaat van Au, Amsterdam 1965, pp. 120-48; P. de Wispelaere, in Het Perzische tapijt, ivi 1966, pp. 120-26; J. Weisgerber, H. Claus, experiment en traditie, ivi 1970.

Vedi anche
Robbe-Grillet, Alain Scrittore e regista francese ( Brest 1922 - Caen 2008). Tra i principali esponenti della corrente letteraria del Nouveau roman affermò l'idea di una letteratura concepita nei limiti ossessivi della descrizione e della pura oggettività antiromanzesca, secondo quei principi del rifiuto del personaggio ... letteratura In origine, l'arte di leggere e scrivere; poi, la conoscenza di ciò che è stato affidato alla scrittura, quindi in genere cultura, dottrina. Oggi s'intende comunemente per l. l'insieme delle opere affidate alla scrittura, che si propongano fini estetici, o, pur non proponendoseli, li raggiungano comunque; ... romanzo In linguistica e in filologia, lo stesso che neolatino (➔ neolatine, lingue); filologia r., quella che ha per oggetto di studio, soprattutto comparativo, i testi letterari, antichi ma anche moderni, redatti nelle lingue romanze, e la cultura che essi esprimono. Dylan Marlais Thomas Poeta gallese (Swansea 1914 - New York 1953). Autore di grande fascino e notorietà, anche per la sua vita disordinata, fu tra gli iniziatori di un 'nuovo romanticismo', con la contrapposizione di uno stile fluente e volutamente retorico all'intellettualismo e al classicismo di W.H. Auden. Tra le opere:Twenty-five ...
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    Poeta, prosatore e drammaturgo belga di lingua fiamminga (Bruges 1929 - Anversa 2008). Talento precoce e versatile, è il principale rappresentante della generazione modernista e sperimentale, che esordì intorno al 1950. Ha pubblicato numerose raccolte di liriche: Tancredo infrasonic (1952), De Oostakkerse ...
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