hotspot
s. m. inv. Centro per l’identificazione dei migranti, nel quale le forze dell’ordine registrano i dati personali dei richiedenti asilo, li fotografano e ne raccolgono le impronte digitali entro 48 ore dal loro arrivo, prorogabili al massimo fino a 72.
• L’orientamento indica una possibile soluzione: meccanismo di riallocazione volontario e coordinato; creazione di centri «hotspot» finanziati dall’Ue per centralizzare e ottimizzare i controlli e le identificazioni; interventi per rendere efficace l’azione di rimpatrio visto che, in media, solo il 40% degli espulsi esce dall’Ue. (Marco Zatterin, Secolo XIX, 17 giugno 2015, p. 5, Primo piano) • [tit.] «Negli hotspot respingimenti arbitrari» [testo] Altro che luoghi di identificazione per l’avvio delle procedure di asilo. Gli hotspot di Lampedusa, Trapani e Pozzallo ‒ fortemente voluti dalla Commissione Europea ‒ operano discriminazioni approssimative. Decidendo cioè, prima e al posto delle Commissioni territoriali competenti, chi può e chi non può presentare domanda di asilo. «Sono luoghi di illegalità», è la denuncia delle organizzazioni del Tavolo nazionale Asilo, che indica una serie di violazioni: (Luca Liverani, Avvenire, 2 marzo 2016, p. 6, Primo piano) • La verità è che per ora i tentativi, anche italiani, di puntare a un’intesa con la Tunisia, interlocutore più solido e credibile, per farne magari l’«hotspot» del Nordafrica in cambio di un adeguata assistenza economica, non è riuscito a neutralizzare l’opposizione della Francia in primis, preoccupata di evitarne la destabilizzazione. (Adriana Cerretelli, Sole 24 Ore, 4 febbraio 2017, p. 1, Prima pagina).
- Nuovo significato dell’espressione inglese hotspot.
> centro di registrazione.