HORNES, Philippe de Montmorency, conte di
Nacque a Nevele (oggi in Belgio, prov. Fiandra Orientale) verso il 1518, figlio di Giuseppe di Montmorency e di Anna di Egmont-Buren. Il secondo marito di sua madre, Giovanni conte di Hornes, lo fece, per testamento, suo erede, nel 1540. Così Filippo acquistò il titolo di conte di Hornes. Prestò servizio per Carlo V, nell'esercito e a corte, e continuò i suoi servizî sotto Filippo II, che lo fece (1556) cavaliere del Toson d'Oro, governatore delle provincie di Gheldria e di Zutphen, e ammiraglio. H. seguì nel 1559 il re in Spagna. Ritornò tuttavia a Bruxelles nel 1561 in qualità di membro del Consiglio di stato, in seno a cui egli fu, con Guglielmo d'Orange e il conte d'Egmont, uno dei partigiani dell'opposizione nazionale alla politica di Granvelle (v. egmont; granvelle). Di fronte all'assolutismo rappresentato da Granvelle, egli difendeva le libertà tradizionali delle provincie dei Paesi Bassi. Cattolico, ma tollerante, era nemico della persecuzione sanguinosa cui erano soggetti i protestanti. A queste ragioni di principio che lo ponevano all'opposizione, si aggiungevano i rancori cagionatigli dalla sua scarsezza di mezzi e dall'idea fissa che il re non avesse abbastanza ricompensato i suoi servizî. Perciò egli contribuì ad alimentare il malcontento contro il governo e sostenne i membri del Compromesso dei Nobili (v. gueux). Subito dopo i disordini del 1566, si mostrò partigiano delle misure di clemenza e di conciliazione verso i protestanti. Incaricato del governo di Tournai, in sostituzione di suo fratello, il barone di Montigny, inviato in Spagna, cercò di stabilirvi un modus vivendi fra i cattolici e i protestanti, e, contrariamente alla volontà della vice-regina Margherita di Parma (v.), autorizzò perfino le prediche calviniste nella città. Conosciute le misure di repressione che il re si preparava a prendere, si rifiutò di abbandonare il paese; e dopo esitazioni si decise ad accogliere i progetti della vice-regina per l'obbedienza assoluta a Filippo II. Ma la sua sottomissione non servì a nulla. Il duca d'Alba, il 9 settembre 1567 fece arrestare i conti d'Egmont e di Hornes; e dopo un simulacro di processo, condotto dal Conseil des Troubles, li condannò a morte il 4 giugno 1568. Il giorno dopo essi furono giustiziati a Bruxelles.
Bibl.: Th. Juste, Le Comte d'Egmont et le comte de Hornes, Bruxelles 1862; H. Pirenne, Hist. de Belgique, III, IV; F. Rachfahl, Wilhelm von Oranien und der niederländische Aufstand, Halle e L'Aia 1906-1924, voll. 3.