HOLSTEIN (A. T., 53-54-55)
Questo nome che proviene da quello degli abitanti Holsti, o Holsati (Holtsaten, Holtsassen, cioè Waldsassen) da principio fu dato al territorio (latinamente Holsatia) della Germania settentrionale a N. dell'Elba inferiore situato tra i fiumi Schwentine a E., Eider a N., Gieselau a O. e Stör a S. e dal sec. XII vi si compresero anche i territorî: Dithmarschen a O., Stormarn a S. (nomi di popolazioni basso-sassoni trasferiti alle regioni rispettive) e la Vagria, penisola sul Baltico che prese il nome dalla popolazione slava (polabica) che l'aveva occupata.
Il Holstein, abitato da coltivatori e pescatori basso-sassoni e frisoni, comprende il territorio fra l'Eider, l'Elba inferiore, il Mare del Nord e il Baltico; dal 1866 forma la parte meridionale della provincia prussiana di Schleswig-Holstein. Questa si può considerare come una regione naturale distinta dalla situazione geografica fra i due mari sopra nominati per la quale forma la base della penisola dello Jütland. Altre caratteristiche ne sono i Watten e le le Marschen sulla costa occidentale, i Föhrden su quella baltica, e nell'interno la zona di Geest e le colline orientali.
A levante dei Watten fra l'estuario dell'Elba e l'Eider (v. frisone, isole), dighe poderose difendono la regione Dithmarschen, i cui terreni bassi prosciugati - praterie fertilissime ove si allevano bovini - occupano una considerevole estensione (v. dithmarschen). Il margine interno della Marsch è indicato dalla piccola città di Itzehoe, sullo Stör, fiume che si getta nell'estuario dell'Elba. A oriente, segue il ripiano lagoso del Baltico che qui è diretto da N. a S., e nella parte meridionale si piega verso SE.: è più basso che nel Meclemburgo, nella Pomerania e nella Prussia propria. Vi si possono distinguere due zone sviluppate nel senso della lunghezza della penisola. Quella occidentale è un grande ripiano di sabbie accumulate dalle acque di fusione glaciale (v. germania), è una Geest in gran parte vestita di ericeti, in minor parte anche da torbiere e da pinete, nella quale l'agricoltura solo di recente ha fatto progressi. Per questo motivo, la popolazione vi è tuttora rada: Rendsburg sull'Eider, presso il canale marittimo da Kiel all'estuario dell'Elba e Neumünster, da alcuni decennî divenuta nodo ferroviario di una qualche importanza, sono le città notevoli.
L'orlo orientale di questa zona è formato dalle morene frontali, striscia lunga e sottile qua e là gemmata di ameni laghi e che funziona da spartiacque. Le maggiori sue altezze sono nella cosiddetta Svizzera del Holstein presso Plön e Eutin (Bunsberg, 164 m.). Segue a questa zona, verso levante, quella delle morene profonde, il ripiano ondulato del Geschiebelehm. Questa fertile zona è lieta di frutteti, di campi e di prati. Le molte siepi (Knicks), che attraversano le campagne per difenderle dal vento, le conferiscono una certa uniformità di aspetto. Questa zona termina sul Baltico con pendici molto forti che vestite di magnifiche faggete, vanno a specchiarsi sulle acque tranquille dei Föhrden. Sono i Föhrden incisure che penetrano fra le colline per 10-40 km., profonde sino al loro termine in modo da essere praticabili ai natanti. Verosimilmente erano valli in terreno morenico, poi sommerse. Per mezzo di esse, le navi possono penetrare alquanto nell'interno del paese e per questa ragione al loro termine è sorta la maggior parte delle città. La più notevole di queste è Kiel.
Il ducato di Holstein. - Fu abitato nei tempi più antichi dalla tribù dei Nordalbingi, sottomessi da Carlomagno alla fine del sec. VIII e convertiti al cristianesimo. Con la caduta del regno carolingio vi furono incursioni dei Danesi; Enrico I li respinse ed estese il dominio tedesco fino alla Schlei. Corrado II pose fine, nel 1035, alle aspirazioni dei Tedeschi con un accordo con Canuto il Grande, re di Danimarca, che fissava sul fiume Eider il confine nord del Holstein. Con ciò venne assicurato il progredire del commercio tedesco e dell'opera missionaria che partiva da Amburgo-Brema. Meriti speciali nell'opera missionaria si era acquistato il sacerdote Vicelin di Neumünster, sul principio del sec. XII. Nello stesso tempo (1110) il duca Lotario di Sassonia passava il Holstein e lo Stormarn al conte Adolfo di Schauenburg. Suo figlio, il conte Adolfo II (1128-1164) conquistò nel 1134 Wagrien, ma dovette lasciare Lubecca al duca Enrico il Leone. Adolfo III conquistò nel 1200 Lauenburg. Con un attacco fatto su Dithmarsch egli provocò una guerra con la Danimarca, nella quale fu sconfitto (1201). Dovette rinunziare al suo territorio, che passò sotto il dominio danese. Dopo il crollo della potenza della Danimarca nella battaglia di Bornhövede (1227) Adolfo riprese di nuovo il Holstein, ma dovette cedere Lauenburg al duca di Sassonia. Con l'immischiarsi nelle vicende della successione danese il conte Gerardo il Grande riuscì ad acquistare diritti sul ducato di Schleswig, ma quando si giunse alla successione, nel 1375, i principi di Schauenburg poterono solo dopo lunghe lotte con la Danimarca far valere i loro diritti. Nel 1440 Adolfo VII divenne con lo Schleswig vassallo danese. Nel 1459 si estinse la linea maschile degli Schauenburg, e gli stati elessero per loro sovrano, nel 1460, il nipote dell'ultimo conte, Cristiano di Oldenburgo, che dal 1448 era sul trono della Danimarca sotto il nome di Cristiano I. Egli dovette promettere che lo Schleswig e il Holstein "sarebbero rimasti eternamente indivisi". In tal modo essi vennero uniti alla Danimarca con una unione personale. La situazione era ancora più complicata dal fatto che lo Schleswig era un feudo danese, mentre il Holstein era rimasto un feudo imperiale tedesco. Nel 1474 il Holstein venne innalzato dall'imperatore Federico III alla dignità di ducato insieme con Wagrien e Stormarn. Come duca del Holstein il re di Danimarca apparteneva quindi agli stati generali tedeschi. Collegato con la Danimarca e trovandosi vicino a Lubecca, il Holstein venne coinvolto nelle guerre della Hansa coi regni scandinavi. Nella cosiddetta Guerra del conte (1533-36) Cristiano III riportò con l'esercito dei cavalieri del Holstein una vittoria su Lubecca. Nel 1544 egli divise i ducati coi suoi fratelli, in modo che alla linea reale principale si aggiunsero le linee laterali: Gottorp, Sonderburg-Augustenburg e Sonderburg-Beck (Glücksburg). In unione coi suoi zii, Federico II pose fine, nel 1559, all'indipendenza della piccola repubblica dei contadini di Dithmarsch e la unì al Holstein. Nella guerra dei Trent'anni dopo l'intromissione di Cristiano IV nelle lotte interne tedesche, il Holstein fu occupato dalle truppe imperiali, ma restituito di nuovo nel 1629 con la pace di Lubecca. Questo ducato formava continuamente il terreno su cui si combattevano Danimarca e Svezia. Il Holstein in queste ebbe una parte tanto più grande, in quanto i regnanti svedesi appoggiavano le pretese dei duchi di Gottorp, loro parenti, contro la linea principale regia. Nel secolo XVIII i duchi di Gottorp ebbero la corona reale di Svezia, che conservarono fino al 1818; nel 1762 essi vennero sul trono di Russia nella persona di Pietro III. Suo figlio, il granduca e più tardi imperatore, Paolo, cedette nel 1773 i suoi diritti sul Holstein alla linea regia principale, in compenso della cessione dell'Oldenburgo, che egli lasciò come ducato alla linea più giovane della sua casa. Il Holstein venne appena toccato da tutte queste vicende. Per le sue istituzioni come per la sua cultura esso era completamente tedesco e costituiva una punta avanzata della civiltà tedesca nella Danimarca. La corona danese cercava d'altro canto, da lungo tempo, di estendere il potere assoluto anche sui due ducati. Nel 1806 uscì una patente reale, con la quale il Holstein veniva annesso al corpo statale danese. D'altra parte il collegamento con la Germania venne reso ancor più forte dal fatto che il Holstein fu accolto nel 1815 nella confederazione germanica insieme con Lauenburg, annessa alla corona danese. La popolazione si mostrò sulle prime indifferente verso questa questione nazionale, ma negli anni 1820 e seguenti cominciò a svegliarsi l'opposizione contro la politica dell'assorbimento danese. Ma nonostante le campagne fatte dallo storico Dahlmann dell'università di Kiel, dal prefetto di Sylt, Uwe Jens Lornson e da altri, l'unica concessione fatta dalla Corona danese fu l'introduzione degli stati provinciali sul modello prussiano (1834). L'opposizione nazionale fu resa ancora più accanita dalla questione della successione, per la prossima estinzione della discendenza reale maschile. A Copenaghen si voleva estendere anche sui ducati il diritto della successione femminile, che aveva valore nella Danimarca, e d'incorporare completamente lo Schleswig alla monarchia. Contro ciò insorsero le popolazioni dello Schleswig e del Holstein. Il più prossimo agnato maschio della casa reale, il duca Cristiano di Augustenburg, chiese aiuto ai Prussiani, e lo ebbe da Federico Guglielmo IV. Le truppe prussiane e le alleate assediarono il Holstein e il sud dello Schleswig. Ma per l'atteggiamento delle altre grandi potenze, simpatizzanti verso i Danesi, la Prussia si ritirò e abbandonò la causa dei ducati nella convenzione di Olmütz del 1850. Nel Protocollo di Londra del 1852 venne stabilita la successione femminile per tutta la monarchia e il principe Cristiano di Glücksburg venne proclamato successore al trono; venne però deciso espressamente, che i diritti della Confederazione germanica dovessero rimanere intatti riguardo al Holstein. Il duca di Augustenburg diede il suo consenso a questo accomodamento. Una costituzione generale emanata dalla Danimarca dovette, per richiesta della dieta della Confederazione germanica del 1858, essere dichiarata senza vigore per il Holstein e Lauenburg, e mentre il popolo di Holstein chiedeva una costituzione conforme ai suoi antichi diritti, il 30 maggio 1863 fu sancita a Copenaghen la separazione dei ducati e l'incorporazione dello Schleswig. La Confederazione germanica protestò contro il provvedimento e, dopo vani negoziati, decise d'imporre l'esecuzione dell'unione nel Holstein e in Lauenburg. Il cambiamento del trono e la firma apposta alla nuova costituzione da Cristiano IX portarono a un conflitto aperto nel novembre 1863. Il principe ereditario di Augustenburg, che si considerava non legato dalla rinunzia fatta da suo padre, annunziò l'inizio del suo regno nei ducati sotto il nome di Federico VIII e venne accolto nel Holstein con entusiasmo. L'intervento della Prussia e dell'Austria, la loro guerra fatta in comune contro la Danimarca diedero una nuova direzione allo svolgersi dei fatti. Nella pace di Vienna del 30 ottobre 1864 la Danimarca cedette a quelle due potenze il Holstein e lo Schleswig e Lauenburg. L'elezione a re del principe di Augustenburg, appoggiata dall'Austria, divenne del tutto impossibile, quando egli ebbe respinto le condizioni che gli furono fatte dalla Prussia; con ciò egli veniva a facilitare i piani di annessione di Bismarck. Sul principio del 1865 la stazione marittima di Danzica venne trasportata a Kiel. La richiesta di Bismarck che fosse allontanato di là il principe ereditario venne respinta da Vienna e ciò rese più acuti i contrasti. L'accordo preso col trattato di Gastein sulla ripartizione del governo (il governo di Prussia nello Schleswig, quello d'Austria nel Holstein) poté far diminuire la tensione solo per un certo tempo. La vittoria riportata dalla Prussia nella guerra del 1866 decise anche i destini del Holstein che, insieme con lo Schleswig, fu incorporato, come provincia di Schleswig-Holstein, nello stato prussiano.