HOLIDAY, Eleanora, detta Billie
Cantante statunitense di jazz, nata a Baltimora (Maryland) il 7 aprile 1915, morta a New York il 17 luglio 1959. Dopo un'infanzia e una giovinezza segnate da drammatiche vicende familiari e personali, nel 1931 riuscì a ottenere una scrittura come cantante in un localino di Harlem. Presentata a Benny Goodman da un critico musicale, due anni dopo incise i suoi primi dischi (Your mother's son-in-law e Riffin' the scotch).
Fra il 1935 e il 1946 cantò nelle orchestre di C. Basie (1937) e di A. Shaw (1938), incidendo anche i suoi brani migliori (1935-42) accompagnata da piccole formazioni (tra cui quella diretta dal pianista T. Wilson), comprendenti solisti di notevoli livello, come L. Young, suo partner ideale, e J. Hodges.
In tali brani (tra i quali spiccano Gloomy sunday, My man e soprattutto il drammatico Strange fruit, una sua composizione su un nero che, linciato, è stato appeso ai rami di un albero) colpiscono la voce calda, in grado di esprimere mirabilmente i registri più svariati (lirico, drammatico, ironico), le caratteristiche inflessioni, i sospiri, le pause, le tipiche anticipazioni o posticipazioni sul tempo di base, la sua maniera audace d'interpretare i songs dell'epoca, sottoponendoli a trasformazione radicale.
Nel 1944, ormai nota anche col soprannome di ''Lady Day'' datole da L. Young, la H. partecipò alla storica jam session al Metropolitan di New York, accompagnata dai più grandi musicisti di jazz; nel 1946 interpretò con L. Armstrong il film New Orleans.
Anche l'ultima produzione della H., unanimemente considerata la massima cantante di jazz, è di livello straordinario; la sua voce, alterata dal fumo, dall'alcool e dagli stupefacenti, diventa aspra e roca, mentre l'estensione si riduce notevolmente. Nonostante ciò, la già poderosa espressività si accentua in direzione fortemente drammatica.
Nel 1956 pubblicò, in collaborazione col giornalista W. Dufty, l'autobiografia Lady sings the blues (trad. it., 1959).
Bibl.: Ch. Fox, Words and music. The singer in jazz, in Jazz Monthly, 1955; D. Ioakimidis, Romantique B. Holiday, in Jazz Hot, 1959; K. Williamson, This is Jazz, Londra 1960; B. Green, The reluctant art: five studies in the growth of jazz, ivi 1962; F. Fayenz, Il jazz dal mito all'avanguardia, Milano 1970; L. Feather, From Satchmo to Miles, New York 1972; J. Chilton, Billie's blues, Londra 1975; A. Polillo, Jazz - La vicenda e i protagonisti della musica afro-americana, Milano 1975; B. James, B. Holiday, Turnbridge Wells-New York 1984; J. White, B. Holiday, ivi 1987.