Ho Chi-minh
Rivoluzionario e politico vietnamita (Kim Lien, Annam settentr., 1890-Hanoi 1969). Delegato al Congresso internazionale dei contadini in URSS (1923), fu agente del Comintern nell’Asia del Sud-Est; traduttore al consolato sovietico di Canton, fu imprigionato al momento della rottura fra comunisti e Guomindang; in Siam organizzò numerosi attentati effettuati nell’Indocina francese (1928-30), suscitò la rivolta militare di Yenbai e il sollevamento comunista dell’Annam del Nord (1931). A Hong Kong fu imprigionato dagli inglesi; fu poi in URSS fino al 1938. Nella Seconda guerra mondiale guidò la guerriglia contro i giapponesi invasori in Indocina. Nel 1945 costituì il Partito del Viet-minh (in funzione antifrancese); il 26 ag. fu proclamato presidente della Repubblica del Vietnam. Dal 1946 capeggiò il Viet-minh per la liberazione del Vietnam e l’esclusione dei francesi dall’Indocina. Presidente della Repubblica democratica in un Vietnam diviso in due Stati, fu protagonista della sua trasformazione in senso socialista. Assertore dell’unità della nazione vietnamita, appoggiò l’azione dei viet-cong contro il governo di Saigon e i suoi alleati statunitensi.