Scrittore svedese (Stoccolma 1869 - Copenaghen 1941). Tipico rappresentante del clima fin de siècle, sin dal primo romanzo Förvilleleser ("Abbagli", 1895) seguì l'impostazione positiva dominante, rappresentando la Stoccolma del suo tempo con un realismo disincantato che non mancò di suscitare una vasta polemica. Dopo Martin Birks ungdom (1901; trad. it. La giovinezza di Martin Birk, 1933), opera in parte autobiografica, all'ironia del distacco subentra la pessimistica rassegnazione che connota gli altri suoi capolavori, Doktor Glas (1905; trad. it. 1988), storia di un torbido omicidio, e il dramma Gertrud (1906), che mette in scena una tragica esperienza amorosa. Allo stesso tema s'ispira il romanzo Der allvarsamma leken ("Il gioco serio", 1912). Trasferitosi a Copenaghen (1917), S. si dedicò soprattutto all'approfondimento di tematiche filosofico-religiose (Den förvandlade Messias "Il Messia trasformato", 1932), impegnandosi negli ultimi anni nella lotta contro la barbarie totalitaria.