HIROSHIGE
Paesista giapponese, nato a Edo (Tōkyō) nel 1797, morto ivi di colera il 12 ottobre 1858. Appartenne alla scuola di Ukiyo-ye e fu allievo di Toyohiro: risentì quindi l'influenza dell'arte di Buson, pittore e poeta appartenente a una delle scuole classiche. Esordì come illustratore di libri, ma pubblicò anche incisioni con figure muliebri. Il suo vero genio si rivelò intorno al 1826, quando eseguì una serie di stampe colorate: Vedute di Yedo serie che fu seguita da molte altre, la più nota delle quali è la Tōkaidō, 55 vedute della strada maestra che da Yedo conduce a Kyōto (1834). H. eseguì altre serie della Tōkaidō, un gruppo di vedute (circa 1839) della Kisokaidō (la strada alpestre fra le due capitali) che contiene alcuni dei suoi migliori disegni e numerose altre serie, vedute di Kyōto, ecc., delle quali quella delle otto vedute del Lago Biwa (Omi Hakkei) è la più fine. Nel 1841,1852,1854, riportò numerosi disegni da un giro in provincia (cinque suoi albi al British Museum). Prima del 1852 le sue stampe avevano formato orizzontale, salvo alcuni stretti pannelli con uccelli e fiori e ampî paesaggi a forma di kakemono, ma dal 1852 fino alla morte preferì il formato verticale. La serie più nota di quegli anni è Le cento vedute di Edo. Nell'ultimo periodo il suo stile muta, divenendo più spedito e superficiale, il che ha indotto alcuni critici a supporre, però senza alcun fondamento, che dopo il 1852 le stampe firmate H. siano del secondo Hiroshige, genero e allievo del primo. Fra le ultime stampe ve ne sono di finissime per disegno, ma nell'ultima serie si nota una decisa decadenza (46 vedute di Fuji).
Prima di H. i paesisti giapponesi preferivano abitualmente, alle patrie, vedute cinesi: egli fu il primo a interpretare con singolare maestria la bellezza del proprio paese. Anche Hokusai dipinse scene giapponesi, con stile prettameute personale, ma trascurava l'atmosfera, ricercando persino nel paesaggio motivi drammatici ed eroici. Con sentimento profondo e intimo H. riprodusse i varî aspetti del Giappone, fu particolarmente il pittore della pioggia e della neve. Nessun maestro giapponese influì altrettanto sull'arte occidentale.
Bibl.: Fenollosa, H., S. Francisco 1901; Watanabe, Catal. of a Memorial Exhibition of H.'s Works, Tōkyō 1918; Noguchi, H., New York 1921; Amsden, H., S. Francisco s. a.; O. Kümmel, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XVII, Lipsia 1924 (con bibl.).