LANGLOIS, Hippolyte
Generale, nato a Besançon nel 1839, morto a Parigi nel 1912. Partecipò quale capitano d'artiglieria alla guerra del 1870, dopo la quale (convinto che le sconfitte di quell'anno dipendessero principalmente da una insufficiente preparazione dei quadri in generale e specialmente dello Stato Maggiore, con effetto di disgregazione tra le varie parti dell'organismo) si fece apostolo dell'elevazione culturale nell'esercito francese. Ed egli, artigliere, sostenne la necessità di bandire ogni particolarismo d'arma e di specialità, come mezzo per realizzare in pieno la cooperazione. Dedicatosi allo studio dei cannoni leggieri da fanteria, allorché nel 1892 fu promosso generale, lasciò l'arma di provenienza ed ebbe il comando di una brigata di fanti. Col grado di generale di divisione, fu poi a capo della scuola di guerra, della quale fu considerato uno dei più illustri maestri. Nel 1901 passò al comando di un corpo d'armata e nel 1906 alla carica d'ispettore d'armata, continuando dovunque a propagare la massima che l'economia della battaglia è nella solidarietà delle armi e nella concordanza degli sforzi. Fondò e diresse la rivista La liaison des armes e pubblicò molte opere sulla tattica e sulla storia delle guerre moderne. Le sue dottrine hanno ancora oggi una stima meritata in Francia e all'estero. Nel 1909 entrò all'Académie française.