HILMEND (A. T., 92)
Il maggior fiume dell'Afghānistān, (lo Haetumant o Haetumat "ricco di ponti o di dighe" dell'Avesta, lo Hermandus di Plinio; gr.: 'Ετύμανδρος, Αἰτύμανδρος o 'Ερύμανϑος; lat. Erymanthus). Sgorga da un contrafforte del Hindu-Kush, un po' a O. di Kābul, e, attraversata con un lungo e ancora mal conosciuto solco vallivo la zona montuosa che limita da NE. la depressione del Seistan, sbocca in questa a Girish, riunendo nel proprio alveo, per mezzo dei tributarî Arghand Ab, Tarnak e Arghasan, tutte le acque della regione compresa tra la conca di Herāt, Kābul e Quetta. Sebbene attraverso il Seistan la portata del Hilmend si riduca sensibilmente per l'intensa evaporazione e per effetto dei canali irrigatorî, il fiume riesce a conservare in ogni stagione un po' d'acqua fino al suo sbocco nel lago omonimo (a 500 m. d'altezza) che il potente apporto delle alluvioni da cui risulta la zona del delta ha finito per dividere in due: lo Hāmūn-i Hilmend a N. e il Gawd-i Zirreh a S. Dal Quaternario in poi il fiume ha oscillato tra l'uno e l'altro sbocco, costruendo una serie di terrazze che stanno a provare l'abbassamento subito da tutta la depressione in epoca relativamente recente. Il Hilmend ha una lunghezza di oltre 1000 km. e segna una delle vie di penetrazione dal Khorāsān all'Afghānistān meridionale e al Belūcistān.
Fiume e lago determinano sulle loro rive condizioni favorevoli all'insediamento e perciò furono in ogni tempo abitati da popolazioni sedentarie; altre (i Sayad del Hāmūn) conservano abitudini primitive per l'isolamento in cui si trovano nei naizar (foreste di vegetazione palustre) che coprono per larghe superficie i margini indecisi del lago stesso. Quest'ultimo ha oscillazioni continue (annuali e stagionali), profondità minima (25 m.) e acque dolci, perché d'autunno viene totalmente prosciugato per evaporazione.
La maggior parte della popolazione si distribuisce però non lungi dal delta, praticandovi soprattutto la coltura dei cereali.