Mantel, Hilary Mary. – Scrittrice e critica letteraria britannica (Glossop 1952 - Exeter 2022). Dopo la laurea in Legge presso la London School of Economics (1973) ha soggiornato lungamente in Botwana e in Arabia Saudita, per far rientro in Gran Bretagna alla metà degli anni Ottanta e collaborare come critico letterario per The Spectator dal 1987 al 1991. Acuta sperimentatrice di generi e registri comunicativi eterogenei, il suo esordio letterario è rappresentato dal romanzo Every day is mother’s day (1985) e dal sequel Vacant possession (1986), ispirati dalle sue esperienze di assistente sociale in un ospedale geriatrico, cui hanno fatto seguito l’intenso e autobiografico Eight months on Ghazzah Street (1988) e il monumentale affresco sulla Rivoluzione francese A place of greater safety (1992, tradotto in italiano in tre volumi sotto i titoli La storia segreta della rivoluzione e Un posto più sicuro, 2014, e I giorni del Terrore, 2015). Tra le sue opere successive occorre segnalare A change of climate (1994), An experiment in love (1995; trad. it. 2021), The Giant, O'Brien (1998; trad. it. 2000), l'autobiografia Giving up the ghost (2003; trad. it. I fantasmi di una vita, 2006), il giallo Eight months on Ghazzah Street (2004; trad. it. 2017), le antologie di racconti Learning to talk. Short stories (2003) e The assassination of Margaret Thatcher. Stories (2014), il romanzo ambientato nella periferia londinese degli anni Settanta Beyond black (2005; trad. it. 2016), ma soprattutto la trilogia su Thomas Cromwell composta da Wolf Hall (2009; trad. it. 2009), Bring up the bodies (2012; trad. it. Anna Bolena, una questione di famiglia, 2013), per i quali è stata insignita del Man Booker Prize nel 2009 e 2012, unica scrittrice a ottenere tale riconoscimento, e dal più recente The mirror and the light (2020; trad. it. 2020). Mantel è autrice anche della raccolta di saggi Mantel pieces: royal bodies and other writing from the London review of books (2020).