Bosch, Hieronymus
Le visioni surreali di un pittore nordico del Quattrocento
Bosch è un geniale pittore fiammingo contemporaneo di Leonardo da Vinci; ma la sua cultura è assai diversa da quella del grande artista del Rinascimento italiano. Le sue opere sono piene di figure grottesche, bizzarre e mostruose, che suscitano stupore e fanno riflettere sui lati oscuri e irrazionali della vita.
La vita di Bosch è avvolta nel mistero. Il suo vero nome è Hieronymus (o Jeroen) van Aken, ma l'artista, per distinguersi dal padre e dal nonno anch'essi pittori, si firma con Bosch. Tale nome deriva da 's Hertogenbosch (Boscoducale), una città del Brabante olandese dove Hieronymus nacque nel 1453.
Sono poche le opere superstiti dell'artista: tutte senza data e solo alcune firmate. In questi suoi lavori il pittore racconta il male e le sue tentazioni, e raffigura proverbi che parlano della follia dell'umanità, mettendo in guardia i suoi contemporanei contro la forza del demonio e del peccato. Esseri maligni sono in agguato in ogni angolo: queste figure, che Bosch dipinge come se fossero reali, non sono solo frutto della sua straordinaria fantasia. Rappresentano episodi religiosi e credenze popolari, fanno riferimento a una cultura fatta di magia, di alchimia e contengono un insegnamento morale.
Con i primi dipinti, realizzati alla fine del Quattrocento ‒ I sette peccati capitali, Le nozze di Cana e La cura della follia ‒, Bosch diventa un pittore famoso. Anche Filippo il Bello, re di Spagna, gli commissiona un'opera: il Giudizio universale.
Tra il 1500 e il 1510 Bosch produce le sue opere più significative, soprattutto i cosiddetti trittici dipinti, costituiti da una tavola centrale e da due pannelli laterali con raffigurazioni sia all'esterno che all'interno, che si possono aprire e chiudere come sportelli. Tra questi è il celebre Giardino delle delizie. È un grande racconto allegorico: sui lati esterni degli sportelli è dipinto il mondo prima della creazione degli animali, poi, nel lato interno, la nascita di Eva, che simboleggia il primo peccato; la raffigurazione del giardino delle delizie, cioè dei peccati carnali; infine, il castigo dell'Inferno, raffigurato come un incubo mostruoso.
Il pittore nasce alla fine della guerra dei Cent'anni, in una fase di risveglio economico e sociale che favorisce la condizioni di prosperità per la popolazione.
La ricchezza produce benessere, ma anche corruzione, e la società è combattuta tra il culto del piacere e il senso del dovere morale e religioso. La magia e la stregoneria sono molto diffuse, al punto che papa Innocenzo VIII si pronuncia ufficialmente contro di esse e di lì a pochi anni avrà inizio la caccia alle streghe.
Poco si sa dei sentimenti religiosi di Bosch: benché sia membro della Confraternita di Nostra Signora, è difficile stabilire se il suo punto di vista sia quello di un eretico anticonformista o di un moralista che raffigura il male e le sue tentazioni con le conseguenti punizioni. Ma è proprio per la sua capacità di rappresentare il demonio e il peccato, che ricorda le terribili raffigurazioni della tradizione medievale, che l'inquietante pittore ottiene un grande successo.
Nei quadri di Bosch troviamo rappresentata una quantità di strumenti musicali, animali fantastici e oggetti capricciosi. Ciascuno di essi ha un significato particolare, diverso da ciò che rappresenta, cioè è un simbolo. Gli strumenti musicali a fiato, per esempio, rappresentano l'alito demoniaco; l'uovo allude all'isolamento spirituale; gli acrobati simboleggiano gli uomini che riescono ad alterare le leggi della natura; gli oggetti viventi sono strumenti del diavolo che li ha animati.
Non è facile comprendere questi enigmi. C'è perfino chi ha pensato che fossero allucinazioni, o visioni straordinarie ottenute tramite droghe dell'epoca (come quelle contenute nell'unguento delle streghe). Certamente Bosch continua ad affascinare ancora oggi poiché la sua pittura non è solo misteriosa ma anche moderna, al punto da influenzare, quattrocento anni più tardi, movimenti artistici come l'espressionismo, che voleva svelare il lato mostruoso della società, o il surrealismo, che ha dipinto i sogni e gli incubi dell'essere umano.