BOSCH, Hieronymus
Pittore, nato verso il 1450 nei Paesi Bassi a Bosco Ducale ('s Hertogenbosch). Il suo vero nome era Hieronymus van Aeken, e Aquensis è scritto nei registri della confraternita dei pittori di Bosco Ducale. Si crede che suo padre fosse oriundo di Aquisgrana. I detti registri menzionano alcuni pagamenti fatti dal 1493 al 1512 al pittore per l'esecuzione di lavori destinati alla cattedrale, ora scomparsi; e si conserva pure ricordo dell'ordinazione di un Giudizio universale per conto di Filippo il Bello: questo quanto sappiamo della carriera del B., oltre alla data della sua morte (1516).
Fu un artista di forte originalità: con la sua arte comincia nei Paesi Bassi quel movimento della pittura, che condurrà risolutamente dal misticismo al realismo famigliare e all'osservazione faceta. Egli espresse meravigliosamente quella mescolanza di fede ardente, di terrore superstizioso e d'animo beffardo, che formava lo spirito del suo tempo nel suo paese, spirito nutrito di leggende fantastiche, di storie di streghe, di sortilegi, di malefici. Si ispirò alle credenze popolari, ai misteri, alle strane festes des fous, che erano soltanto terrore del volgo e in cui l'inferno era evocato più spesso che il cielo. Ebbe un'immaginazione ingenua, ma satirica con l'evidente intenzione di moraleggiare. Nelle sue composizioni fantastiche, popolate di mostri, c'è un'osservare acuto e gioviale che fissa le espressioni individuali, i movimenti curiosi delle folle o le scene famigliari, e non di rado un paesaggio semplice e bello della pianura di Campine; ma su quello si sovrappone una fantasia che tutto trasforma in modo grottesco, non soltanto il racconto, ma l'apparenza delle cose e del colore, creando visioni di incubo e di follia. Egli ebbe molti imitatori, e così servili, che sovente è difficile distinguere i loro quadri da quelli del maestro.
La Spagna è molto ricca di opere del B. Tra i suoi lavori i principali sono. l'Adoraztone dei magi nei musei del Prado, di Amsterdam, e Metropolitan di New York, nonché nella chiesa di Anderlecht presso Bruxelles; il Carro di fieno dell'Escorial, composizione assai complicata, con intenti curiosi, piena di vivo movimento; l'Adorazione dei pastori di Colonia; Gesù che porta la croce, all'Escorial e al Museo di Gand, quadro splendido per il colore e per l'intensa espressione delle figure; le Delizie terrestri, all'Escorial; la Coronazione di spine, all'Escorial e a Valenza; la Guarigione della follia, ad Amsterdam, strana e forte evocazione d'una scena di costumi; il Cristo oltraggiato, di Anversa; i Sette peccati capitali, dell'Escorial; il Giudizio universale, a Vienna e ad Anversa; la Tentazione di S. Antonio, a Bruxelles, ad Anversa e ad Amsterdam, il Paradiso e l'Inferno a Venezia, nell'Accademia. Del maestro sono numerosi disegni, ispirati agli stessi soggetti dei suoi quadri, veri capolavori di scienza e di carattere.
Profonda è stata l'influenza del B. sui pittori fiamminghi, perché ha contribuito a farli più arditi nella tendenza realistica già affermata dagli artisti del sec XV, che avevano introdotto scene famigliari nelle loro composizioni religiose; ma la sua continuazione più legittima fu nell'arte di Pietro Brueghel.
Bibl.: C. Iusti, Die Werke des H. B., in Jahrb. d. preuss. Kunsts., X (1889), pp. 121-41; Gossart, I. B., e "Faizeur de Dyables" de Bois-le-Duc, Lilla 1907; W. Cohen, in Thieme Becker, Künstler-Lexikon, IV, Lipsia 1910 (con la bibliografia precedente); P. Lafond, H. B., Bruxelles 1914; L. v. Baldass, Die Chronologie d. Gemälde des H. B., in Jahrb. d. preuss. Kunstsamml., XXXVIII (1917), pp. 177-195; M. J. Friedländer, Die altniederländische Malerei, V, Berlino 1927, p. 79 segg.