LORM, Hieronimus
Pseudonimo del poeta Heinrich Landesmann, nato a Nikolsburg in Moravia il 9 agosto 1821, morto a Bruna il 3 dicembre 1902. Nato di famiglia ebrea, fu duramente perseguitato dal destino: sordo a quindici anni, e quasi cieco; dal 1881 cieco completamente e, più tardi, anche paralitico. Escluso quindi quasi completamente da ogni contatto col mondo, portò questo tono di solitudine e di tristezza - oltreché nella sua costante predilezione per Schopenhauer - anche nella sua opera: nei suoi volumi di meditazioni estetiche e morali (Philosophischekritische Streifzüge, 1873; Der Naturgenus, 1876; Der grundlose Optimismus, 1894); nei suoi racconti e romanzi, alquanto grigi e pesanti (Tote Schuld, 1878; Späte Vergeltung, 1879; Ausserhalb der Gesellschaft, 1881; Das Leben kein Traum, 1887, ecc.); e soprattutto nelle sue liriche (Gedichte, 7ª ed. 1894; Nachsommer, 1897), nelle quali il L. effonde in una forma semplice, limpida, melodica, il suo sentimento cupo della vita. Per la lucidità del pensiero e la sincerità dell'accento, alcune delle liriche conservano anche oggi una loro concentrata vitalità e forza di commozione. Nel 1846 era stato esule politico a Berlino, dopo la pubblicazione della satira Wiens politische Schwingen und Federn; tornato in Austria, vi rimase - a Vienna e nella vicina Baden - fino al 1872; poi si trasferì a Dresda (1872-1892) e infine a Bruna.
Lettere: Ausgewählte Briefe, a cura di E. Friedegg, Berlino 1912.
Bibl.: O. Wittner, H. L. in Österreichische Portraits und Charaktere, Vienna 1906; R. Wolkan, H. L., in Sudetendeutsche Lebensbilder, I, 1926; K. Kreisler, H. L.s Schicksal und Wert, Bruna 1922.