HIERON (῾Ιέρων)
1°. - Ceramista attico fra i maggiori, operante per quasi tutta la prima metà del V sec. a. C. Firma un gran numero di coppe e tre skỳphoi attribuiti al pittore Makron e databili entro il primo venticinquennio del secolo: più tarde sono due coppe assegnate al Pittore di Telephos e un kàntharos del Pittore di Amymone che ci conserverebbe il nome del padre del grande vasaio, Hieron Medontos. Quest'ultima iscrizione peraltro è stata considerata dubbia da alcuni ed è, in ogni modo, diversa dalle altre. H. firma infatti in maniera estremamente uniforme e regolare, assai spesso sulle anse delle coppe, con caratteri ben formati, alle volte dipinti e più spesso incisi. Il suo collaboratore costante è d'altra parte Makron che ha evidentemente dipinto i prodotti più scelti della sua officina, e che si trova nei confronti di H. negli stessi rapporti che Douris con Python o il Pittore di Brygos per Brygos. Esistono infatti 26 firme su vasi attribuiti a Makron, più alcune firme su anse distaccate che per analogia potrebbero riferirsi a opere dipinte dallo stesso maestro. Si ha quindi l'impressione che H. voglia proclamare che questi sono i prodotti più raffinati della sua officina, quelli più caratteristici e di cui è più orgoglioso. È singolare d'altra parte come in questa collaborazione così costante e fruttuosa una sola volta appaia vicino alla firma di H. la firma di pittore di Makron, così che, come osserva J. D. Beazley, se lo skỳphos di Boston n. 13186 fosse andato perduto, si dovrebbe parlare di lui come del Pittore di Hieron.
H. Bloesch rileva, accanto alla raffinatezza tecnica, la grande similarità che esiste nei tipi di coppe scelti ed elaborati da Hieron. Questo stesso studioso, in base alla struttura delle coppe attribuisce all'officina di H. una coppa del Pittore di Epidromos (Berlino 2332) e una del Pittore di Ambrosios (Villa Giulia, Castellani 172).
Per J. D. Beazley l'attività di H. viene a costituire uno dei quattro grandi gruppi che documentano lo sviluppo in collaborazione delle officine di ceramisti in Attica. In questo modo una corrispondenza molto precisa può venire ad esser stabilita tra Euphronios ceramista - il Pittore di Panaitios e Onesimos; Brygos - Pittore di Brygos; Python - Douris; H. - Makron: e da questi fatti risulta un quadro assai più chiaro dell'intero fenomeno della produzione dei vasi attici in un momento così importante dal punto di vista creativo.
Bibl.: L. Pollak, Zwei Vasen aus der Werkstatt des H., Lipsia 1900; F. Leonhard, Über einige Vasen aus der Werkstatt des H., Greifswald 1912; J. C. Hoppin, Black-fig., II, p. 38; E. Pfuhl, Malerei und Zeichnung, Monaco 1923, p. 467 ss.; J. D. Beazley, Vasenm. rotfig., p. 211; H. Bloesch, Formen der attischen Schalen, Berna 1940, p. 91; J. D. Beazley, Red-fig., p. 301 ss.; id., Potter and Painter in Ancient Athens, Londra 1946, p. 34 ss.