HIDALGO (plur. hidalgos, arcaico hijosdalgo)
Gli Hijos de algo, "figli di qualcuno" donde il loro nome, detti ariche infazones, formavano in Spagna una nobiltà di rango inferiore rispetto a quella dei ricoshombres costituenti la prima categoria dell'aristocrazia. Ma poiché si tramandava di padre in figlio, per linea maschile - pur non essendo necessario che all'ordine appartenesse la madre - tale nobiltà si distingueva da quella dei caballeros, cui non incombeva che l'obbligo di mantenere il cavallo e le armi. Ad esempio, la figlia di un hidalgo perdeva il suo rango allorché sposava un villano, e lo riacquistava soltanto alla sua morte.
Alla hidalguía era connessa una serie di privilegi, che rendevano molto desiderato il riconoscimento del diritto di appartenenza al corpo, concesso singolarmente e dopo aver fornito le prove della nobiltà di nascita; e tale riconoscimento fu regolato da norme che si resero sempre più precise e minute allorché crebbe enormemente il numero di coloro che volevano esser compresi tra i privilegiati e si sentì il bisogno di fare quanto era possibile per rendere più difficile la loro ammissione. Ma nel Cinquecento e nel Seicento la brama di essere hidalgo divenne, com'è stato detto, una malattia nazionale, e non si raggiunse l'effetto desiderato. La vanità di potersi dire nobili, ormai superiore al desiderio antico di godere dei vantaggi tangibili connessi col rango, fece crescere enormemente il loro numero; e, sebbene per potersi dire tali fosse loro necessaria una certa fortuna, gli hidalgos non furono ricchi che di boria, sì che si acquistarono la riputazione di "affamati", come nel famoso detto: hambre de los hidalgos. L'immortale tipo di hidalgo resta Don Chisciotte della Mancia. Pur tuttavia il titolo nobiliare ha continuato a godere di una certa fortuna.