Hezbollah (Hizb Allah)
Ḥezbollāh (Ḥizb Allāh). – Movimento e partito islamico sciita («Partito di Dio»). Nato negli anni Ottanta del 20° sec. come movimento di resistenza all’occupazione israeliana nel Sud del Libano, nel corso degli anni Novanta è diventato uno degli attori principali della vita politica del Paese e di tutta la regione mediorientale, responsabile dell’escalation di violenze contro Israele. Filoiraniano e legato politicamente al regime siriano, grazie a queste alleanze ha potenziato il suo arsenale militare consolidando al contempo il suo consenso tra la popolazione mediante il ruolo di alfiere dell’integrità territoriale libanese contro Israele. Grazie alla sua capillare attività assistenziale tra la popolazione, il suo radicamento nella società è proseguito anche dopo il ritiro di Israele dalla fascia di sicurezza nel Sud del Libano (2000), dove continuava a permanere un clima di forte tensione. Nei primi mesi del 2005, mentre il Libano veniva attraversato dalle proteste di piazza contro l’ingerenza siriana nel Paese (la cosiddetta rivoluzione dei cedri), Ḥ. era protagonista a Beirut di un’imponente manifestazione favorevole alla Siria, che però veniva costretta dalle pressioni internazionali a lasciare il Paese tra marzo e aprile del 2005. Nel luglio 2006 le incursioni missilistiche di Ḥ. in territorio israeliano e il rapimento di due soldati scatenavano l’offensiva aerea di Israele: la guerra, durata poco più di un mese, metteva in luce la capacità di resistenza di Ḥ. e del suo leader indiscusso H. Nasrallah, che era riuscito a costruire nel Sud del Paese una sorta di Stato nello Stato. Nel corso del 2008 lo scontro politico tra l’opposizione sciita, con Ḥ. in testa, e le forze vicine al premier sunnita F. Siniora, dello schieramento antisiriano, rischiava di far precipitare di nuovo il Libano nella guerra civile, ma il pericolo di una destabilizzazione fu scongiurato grazie alla mediazione internazionale e della Lega araba. Esposto alle critiche della comunità internazionale, Ḥ. ha sostanzialmente ignorato le pressanti richieste interne ed esterne che volevano il suo disarmo, conservando la sua potente milizia militare e la sua funzione di attore imprescindibile nel Paese. La crisi siriana del 2011-12 e la possibilità di un crollo del regime di B. al Asad esponevano, però, Ḥ. alla necessità di un ripensamento della sua posizione e delle sue alleanze nella regione.