HERODOTOS (῾Ηρόδοτος)
Scultore di Olinto, nominato da Taziano (Ad. Gr., 53, p. 115; 54, p. 117, ed. Worth) come autore di sculture di etére: Frine, Glicera e la saltatrice di corda Argia.
Il Loewy (I.G.B., 541) ritiene che il nome, che compare due volte in Taziano, debba venir cambiato in Herodoros, e che sia da riferire al padre e rispettivamente al nonno degli scultori Sthennis (v.) e Herodoros 1° (v.). Non si tratta che di una supposizione e, probabilmente, è meglio non accettare tale sostituzione del nome; in primo luogo, non abbiamo nessuna prova che Herodoros, padre di Sthennis, fosse uno scultore, e del resto, anche se lo fosse stato, ciò non escluderebbe che potesse essere esistito uno scultore olintio a lui contemporaneo, di nome H.; e inoltre dobbiamo tener presente che tra le trascrizioni di iscrizioni perdute a Roma, compare (I.G., xiv, 11496) una ἑταίρα ῾Ηροδό[του]; il che conferma l'esistenza di uno scultore Herodotos, autore di sculture di etére, quantunque il Reisch stesso, che per primo scoprì questa iscrizione, non le attribuisca eccessiva importanza. Nella iscrizione ora ricordata si è letto poi di seguito ὁ νεώτερος: si possono forse individuare due H.; uno sarebbe stato il maestro della Frine, l'altro il maestro olintio della Glicera e della Argia. Ma per poter confermare questa ipotesi sarebbero necessarie delle prove, che mancano completamente; d'altra parte il Kaibel legge σοτέρος.
Bibl.: J. Overbeck, Schriftquellen, n. 1590-1591; H. Brunn, Gesch. gr. Künstl., I, Stoccarda 1889, p. 391; E. Pfuhl, in Pauly-Wissowa, VIII, 1913, c. 991, s. v., n. 14; Thieme-Becker, XVI, 1913, p. 519, s. v.