HERODION (Ήρωδεīον)
Località della Giudea situata 13 km a S di Gerusalemme (a Ν della biblica Tekoa), ai limiti del deserto di Giuda. Nessun insediamento anteriore all'età erodiana (37-4 a.C.) è conosciuto sul sito (precedentemente chiamato Ğebel el-Furaydis), il quale comprende una collina artificiale di forma conica dai margini scoscesi integrata a un edificio, e estese rovine a Ν di questa (compresa un'enorme cisterna per l'acqua). Noto in precedenza a pochi viaggiatori, il primo dei quali fu F. Fabri alla fine del XV sec., l'identificazione finale del sito con H., sulla base di Flavio Giuseppe e Plinio [Bell. Iud., 1, 13, 8 (625); 1, 21, 10 (673); Ant. lud., XIV, 13 (360); XV, 9, 4 (323-25); XVII, 8, 3 (199); Plin., Nat. hist., V, 14, 70], va attribuita a E. Robinson (1838). H. venne in seguito esplorata negli anni 1850 e 1863 da F. de Saulcy, che scavò anche una piccola trincea al centro della grande vasca nel tentativo di individuare la tomba di Erode; quindi fu la volta di M. V. Guerin nel 1868, di C. R. Condor e H. H. Kitchener per conto del Palestine Exploration Fund nel 1873, 1881 e 1883, e infine di C. Schick nel 1879.
I primi scavi sistematici sul sito furono condotti dal padre V. Corbo nel corso di quattro campagne (1962-1967); questi riportò alla luce la maggior parte della struttura circondata dalla collina artificiale. Seguì una campagna di minore importanza condotta da G. Foerster (1969). E. Netzer fu il primo a scavare l'area inferiore di H., cioè le rovine sottostanti e a Ν della collina (1972-1973, 1978, 1980-1987).
Secondo Flavio Giuseppe, sul sito dove venne edificata più tardi H. ebbe luogo nel 40 a.C. una battaglia fra Erode figlio di Antipatro, in fuga da Gerusalemme, e Antigono (un principe asmoneo) suo inseguitore. L'episodio fu la conseguenza di un accordo fra Antigono e i Parti (a seguito dell'occupazione, nello stesso anno, da parte di questi ultimi), con lo scopo di sostituirsi a Giovanni Ircano II e ai Romani che dominavano la Giudea sin dal 63 a.C. Durante la fuga da Gerusalemme Erode tentò di suicidarsi quando sua madre morì sotto le ruote del proprio carro. Erode vinse la battaglia e infine riuscì a raggiungere Roma dove venne nominato re di Giudea. I due episodi furono senza dubbio per Erode una traumatica esperienza, sicché prima che H. venisse edificata (23 a.C. circa) egli decise di venire seppellito lì e non a Gerusalemme.
Secondo Flavio Giuseppe e sulla base delle evidenze archeologiche, H. ricopriva diversi ruoli: palazzo estivo (un palazzo invernale era a Gerico), monumento a Erode - sebbene una seconda H. venga menzionata in Bell, lud., 1, 21, 10 (419), ciò non viene confermato dall'analisi dei testi né dalle ricognizioni archeologiche - ricordo della battaglia che si svolse in quel luogo, tomba di Erode (sebbene questa non sia stata ancora trovata), capitale della Toparchia (che probabilmente Erode trasferì da Bet Zur) e infine fortezza. Quest'ultima si trovava sulla collina, a protezione di Erode e della sua famiglia durante i loro presumibili lunghi soggiorni in questo importante palazzo; alcuni studiosi, tuttavia, tendono a metterla in connessione piuttosto con l'ampia serie delle «fortezze del deserto».
Non essendovi sorgenti nelle vicinanze, Erode fece costruire un acquedotto di 6 km, documentato da Flavio Giuseppe e confermato dalle ricognizioni archeologiche, il quale partiva da una sorgente situata a S di Betlemme.
Il «palazzo-fortezza». - L'edificio circolare è circondato da due muri concentrici che formano un «cilindro» di 63 m di diametro. Lo spazio fra i due muri, ora riempito dal crollo, era originariamente diviso in gallerie, ognuna alta c.a 5 m, probabilmente usate come corridoi e magazzini. All'interno del cilindro, ben protetta dalle torri circostanti e da ripidi pendii artificiali, si trovava una lussuosa villa a pianta circolare. Questa era suddivisa in due parti uguali: la metà occidentale costituiva la zona residenziale, mentre la metà orientale vedeva la presenza di una vasta corte a peristilio circondata da colonne su tre lati. Le colonne erano di stile corinzio, simili a quelle di Masada, del palazzo invernale di Gerico e di Kypros. Esedre semicircolari ornavano la corte sui due lati brevi. L'accesso all'edificio era nell'angolo NE del cortile. La parte occidentale comprendeva un vasto triclinium che misurava 10,5 x 15 m (più tardi utilizzato come sinagoga durante la prima rivolta contro i Romani), dormitori su entrambi i lati del corridoio centrale a forma di croce e terme di tipo romano. Queste ultime erano formate da uno o più apodyteria, da un piccolo frigidarium, un vasto calidarium e da un piccolo tepidarium circolare coperto con una cupola che si è conservata nella sua interezza, rappresentando uno dei più antichi esempî in Terra Santa. Molti degli ambienti dell'edificio interno erano ricoperti da affreschi con motivi geometrici. Il triclinium era originariamente pavimentato con opus sedile e gli ambienti delle terme con mosaici.
Delle quattro torri che circondavano il cilindro, quella orientale era circolare (18,3 m di diametro) mentre le altre tre erano semicircolari (16,5 m di diametro). Le torri semicircolari erano suddivise in piani, ognuno costituito da quattro ambienti che probabilmente servivano da residenza per soldati e domestici. Della torre circolare orientale resta solamente una massiccia struttura di pietra alta c.a 16 m, piena tranne che per una cisterna e due piccole cantine sulla sommità.
A questo singolare edificio circolare si accedeva mediante una ripida scala rettilinea larga 6,5 m (lunga c.a 120 m), sul lato NE della collina. Adiacente alla scala, sul declivio della collina, sono state trovate tre grandi cisterne dalla capacità complessiva di c.a 2500 m3. Quando la struttura circolare fu completata (secondo la ricostruzione di Netzer il cilindro raggiungeva l'altezza di 30 m sopra la collina originale) enormi quantità di terra e di ghiaia le furono scaricate attorno. In questo modo si andò costituendo la collina a forma di cono. La colmata copriva c.a i 2/3 della costruzione (15-20 m sopra l'altezza originale della collina) ma continuava anche al di sotto del declivio per altri 20 m. Secondo tale ricostruzione, la struttura cilindrica, costituita da due cantine voltate a botte con cinque gallerie sulla cima, sporgeva per quasi 10 m sopra il ripido declivio artificiale, fungendo così da muro della fortezza. Le torri semicircolari erano leggermente più alte o più basse del cilindro, ma la torre circolare aveva probabilmente cinque piani al di sopra della base piena (l'altezza è stata stimata a c.a 15 m sopra il cilindro); sembra che questa torre fosse utilizzata non solo come punto di osservazione ma anche per ospitarvi ambienti palatini.
Questo palazzo era visibile da lontano (in particolare da Gerusalemme) e costituiva una vera fortezza. Diversi studiosi hanno individuato il prototipo di questo edificio, unico nel suo genere, nel Mausoleo di Augusto a Roma o anche nel tumulo di Antioco I in Commagene (Nimrud Dağ). Altri vedono nell'Antonia (probabilmente il primo palazzo progettato da Erode, una fortezza palatina eretta a Gerusalemme e circondata da quattro torri) la più vicina fonte di ispirazione.
L'area inferiore. - Di fronte al «palazzo-fortezza» sulla collina, c.a 100 m più in basso, su un'area di c.a 15 ha, si estendeva un complesso di edifici e giardini. Tale impianto, eretto sui lati di una piccola vallata dopo imponenti opere di spianamento, fu progettato con un sistema a griglia e una serie di assi architettonici e punti focali. Era costituito da due settori principali: il «grande palazzo», situato direttamente al di sotto della collina, e il «complesso della vasca», al centro dell'area inferiore, con gruppi di edifici disposti a S, O e soprattutto a N. Caratteristica era una lunga terrazza artificiale (350 x 25 m) posta a Ν parallelamente al «grande palazzo». Quest'ultimo la cui funzione ê incerta, rappresentava l'edificio più grande e più importante di H. inferiore. Lungo 130 m e largo c.a 55 m, eretto su un declivio abbastanza ripido, tale edificio è posto sullo stesso asse del «palazzo-fortezza». Ne restano solamente le fondazioni, compresi i resti di due lunghe sale (ognuna di c.a 130 x 5), probabilmente usate per l'immagazzinamento.
Il «complesso della vasca» comprendeva una grande vasca rettangolare (70 x 46 m, profonda 3 m) all'interno di un giardino lungo 125 e largo 105 m. Al centro della vasca si trovavano le fondazioni di una struttura circolare, ora scomparsa, probabilmente un padiglione a forma di thòlos. Il giardino circondava la vasca per 18 m su tutti i lati tranne che a E, dove si estendeva per 60 m una sezione artificialmente livellata e terrazzata da un ampio muro, la «diga di terra». Il giardino era circondato su tre lati da un colonnato profondo 5-6 m, alto 1,2-1,5 m sopra il giardino vero e proprio e preceduto da una serie di gradini. Due lunghe sale, di almeno 9 x 110 m, si trovavano a O e a E del giardino; la loro funzione è ancora poco chiara.
Gran parte delle strutture a S, O e Ν del complesso è ancora da scavare; tra le poche riportate alla luce vanno menzionate le terme centrali, l'ala di immagazzinamento e i resti di due lussuose ville. Le terme centrali, di tipo romano, a SO del giardino, sono relativamente ben conservate, con pavimenti a mosaico e muri affrescati. Il calidarium misurava c.a 16x9 m, il doppio di quello del «palazzo-fortezza» sulla collina e di quello di Masada. Queste includevano inoltre un laconicum circolare riscaldato. L'ala di servizio e di immagazzinamento, a NE del giardino, aveva almeno una lunga sala per la conservazione, originariamente coperta da una volta a botte (crollata alla metà del I sec. d.C.) Le due ville, una accanto all'altra nell'ampia area edificata a Ν del giardino, comprendevano entrambe un piccolo bagno di tipo romano. Notevole interesse presenta un gruppo di strutture nell'H. inferiore, sul limite occidentale della lunga terrazza artificiale. L'edificio principale, il c.d. edificio monumentale (15 x 14 m), si affacciava al centro della terrazza, e comprendeva un'elaborata sala (10 x 8 m) circondata da nicchie separate da mezze colonne su piedistalli. Questa, un tempo coperta da una volta a botte, aveva probabilmente cinque porte di accesso (tre sulla fronte e una per ogni lato). Di fronte all'edificio, le cui mura esterne non recano traccia di decorazione, è stata rinvenuta una vasca lunga e stretta. Le tracce di un secondo monumento sono emerse da un gruppo di blocchi squadrati, riutilizzati nella costruzione di una chiesa bizantina portata alla luce a S dell'«edificio monumentale»; alcune di queste pietre appartenevano a un fregio romano in stile dorico, altre avevano motivi fitomorfi, entrambi utilizzati spesso in Giudea nelle tombe monumentali ebraiche. Un bagno, dotato di un doppio accesso, è stato anch'esso rinvenuto presso l'edificio monumentale.
Nel 66 d.C. il sito venne occupato dai Giudei ribelli che probabilmente si arresero poco tempo dopo la distruzione di Gerusalemme. I ribelli si insediarono nel «palazzo-fortezza» sulla collina e trasformarono il grande triclinium in una sinagoga simile a quella rinvenuta a Masada. Due bagni cerimoniali, con altre strutture, sono stati trovati presso la sinagoga; furono costruiti dagli stessi ribelli utilizzando, come a Masada, rocchi di colonna di età erodiana e altri elementi architettonici. Durante la seconda rivolta giudaica contro i Romani i soldati giudei occuparono ancora una volta il sito (H. è menzionato nelle lettere di Bar-Kokhva rinvenute nel deserto di Giuda). Essi costruirono anche un complicato sistema di gallerie all'interno della collina, al di sotto del «palazzo-fortezza», utilizzando le cisterne erodiane per lo scarico del materiale durante la costruzione delle gallerie stesse. Il sito venne abbandonato nuovamente sino al V-VI sec., quando una comunità bizantina vi si insediò, dentro e fuori le rovine. L'esteso insediamento bizantino, nell'area inferiore di H., comprendeva tre chiese, riportate alla luce accanto a una cappella scavata da Corbo sulla collina. Il sito fu quindi definitivamente abbandonato agli inizi della prima fase dell'età araba.
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