SCHUBERT, Hermann
Matematico, nato a Potsdam il 22 maggio 1848. Laureatosi a Halle nel 1870, insegnò per molti anni matematica, quale "Oberlehrer" nel Johanneum di Amburgo, e morì in questa città il 20 luglio 1911.
Fu tra i più noti cultori della geometria numerativa, cioè di quella parte della geometria algebrica, che si propone di determinare il numero delle soluzioni, in quanto sia finito, di un dato problema (v. geometria, n. 37).
Alla geometria numerativa lo Sch. dedicò varî lavori, e soprattutto il volume Kalkul der abzählenden Geometrie (Lipsia 1879), giovandosi sistematicamente di un calcolo simbolico, che in parte risale a G. H. Halphen, mediante il quale, in sostanza, il calcolo del numero delle soluzioni relative a condizioni complesse viene opportunamente ridotto all'applicazione dei risultati, che si hanno per condizioni più semplici. Allo Sch. è dovuta la formulazione del "principio della conservazione del numero" (1876), da lui stesso precedentemente (1874) chiamato "principio della posizione speciale", già applicato largamente, sebbene spesso timidamente, prima di lui come "principio di continuità" (v. continuità). Secondo questo principio, il numero delle soluzioni di un problema di geometria algebrica, al variare dei dati, in quanto resti finito, si mantiene costante, purché ogni soluzione sia contata con la dovuta molteplicità. Contro il principio furono sollevate obiezioni; ma oggi, soprattutto ad opera di F. Severi, il suo campo di validità si può ritenere nettamente delimitato. Fondò e iniziò nel 1898, con un suo volume sull'aritmetica elementare e sull'algebra, la Sammlung Schubert, ricca raccolta di trattati sulla matematica pura e applicata. Pubblicò anche un'opera in tre volumi su alcuni giuochi matematici (Mathem. Mussestunden, 2ª ed., Lipsia 1900).