Filosofo e teologo tedesco (Amburgo 1694 - ivi 1768). Tipico rappresentante della teologia illuminista luterana, è conosciuto soprattutto per l'Apologie oder Schutzschrift für die vernünftigen Verehrer Gottes, pubblicata in modo frammentario solo dopo la sua morte. Il testo costituisce una critica prettamente razionalistica del Vecchio e del Nuovo Testamento e interpreta la figura del Cristo come quella di un predicatore politico i cui miracoli sarebbero stati inventati dai discepoli. Queste sue posizioni influenzarono notevolmente lo sviluppo della teologia tedesca.
Pastore, prof. di lingue orientali ad Amburgo (dal 1727). Nella prima opera pubblicata (Abhandlungen von den vornehmsten Wahrheiten der natürlichen Religion, 1754) egli intese combattere il materialismo e lo spinozismo. Tuttavia il suo contributo più importante, in cui si evidenzia la sua opposizione a qualunque forma di religione positiva, è l'Apologie oder Schutzschrift für die vernünftigen Verehrer Gottes (che non pubblicò; alcuni frammenti furono editi da Lessing col titolo Wolffenbüttler Fragmente eines Unbekannten, 1774-78, trad. it. 1977). Lessing utilizzò sunti dell'esegesi critica della Bibbia svolta da R. in funzione della sua nuova visione del cristianesimo. In filosofia R. aderì essenzialmente alle posizioni di Wolff, anche se se ne distaccò su alcuni punti, ammettendo, per esempio, un'interazione reale tra anima e corpo. Il suo sforzo di semplificazione, il suo stile popolaresco, la rivalutazione del senso comune lo avvicinano ai cosiddetti filosofi popolari. Notevole il suo lavoro nel campo della psicologia animale (Allgemeine Betrachtungen über die Triebe der Tiere, 1760), che lo condusse a una classificazione degli istinti.