OLDENBERG, Hermann
Indianista, nato ad Amburgo il 31 ottobre 1854, morto il 25 marzo 1920 a Gottinga, nella cui università era professore ordinario di sanscrito, giuntovi dopo avere esercitato lo stesso ufficio, dal 1889, nell'università di Kiel. Nel 1881 era stato nominato professore straordinario a Berlino.
Fu tra i più insigni cultori dell'indologia, come colui che seppe aggirarsi per ambiti profondamente diversi di essa, lasciando in ognuno tracce di rara dottrina e di profondo acume.
Gli studî vedici lo occuparono, quasi senza interruzione, dal 1880 al 1918. Fra i numerosi suoi scritti concernenti la metrica, la fonetica, la lessicografia, l'esegesi, la particolare costituzione e l'ordine degl'inni del Rgveda e la loro paternità, i rapporti del Sāmaveda col Rgveda, la discussione delle varianti, delle recensioni del Rgveda stesso, l'età, la mitologia del Veda, l'origine e il valore, per la letteratura posteriore, degl'inni dialogati - indagini tutte dirette al tentativo d'una giusta ricostruzione del testo originale e d'una chiara comprensione di esso - ai quali si aggiunsero anche traduzioni di inni vedici (ad Agni nei libri I e V), eccellono particolarmente tre grandi opere: uno studio che doveva costituire la prefazione a un'edizione critica del Zgveda, la quale, invece, mai più apparve (Die Hymnen des Rgveda. Metrische und Textgeschichtliche Prolegomena, Berlino 1888); l'esposizione della religione vedica con ampia, documentata illustrazione della mitologia del Veda in ogni suo particolare, rituale e liturgico, e pure sotto l'aspetto comparativo e antropologico (Die Religion des Veda, Berlino 1894; trad. franc. di V. Henry, Parigi 1903); finalmente quanto egli non volle chiamare commento al Rgveda, ma che d'un commento ha tutte le qualità e il contenuto: Rgveda. Textkritische und exegetische Noten (1909-12). Larga parte alla letteratura e alle concezioni vediche l'O. consacrò pure in altre due opere: Die Literatur des alten Indien (Stoccarda 1904) e Aus Indien und Iran (Berlino 1899).
A non meno cospicui risultati giunsero i suoi studî intorno al buddhismo. Si devono difatti all'O., per ricordare solo i principali, la prima edizione dell'intero Vinayapitaka (Londra 1879-1883, voll. 5), la prima delle tre grandi raccolte (pitaka "ceste") del buddhismo pāli e l'opera, assurta a grande celebrità, sulla vita, sulla dottrina e sulla compagnia del Buddha (Buddha, sein Leben, seine Lehre und seine Gemeinde, Berlino 1881; 7ª edizione, Stoccarda 1920, riprodotta poi in numerose ristampe; traduzione francese, sulla terza edizione tedesca, di A. Foucher, Parigi 1903). Oltre a scritti in difesa del buddhismo pāli, su cui la testé accennata grande opera fu dall'O. fondata, vanno ricordate le indagini sulle origini del buddhismo nelle più antiche dpttrine delle Upanisad (Die Lehre der Upanishaden und die Anfänge des Buddhismus, Gottinga 1915) e la raccolta di passi magistralmente tradotti, con introduzione: Reden des Buddha, Lehre-Verse-Erzählungen (Monaco 1921). Notevoli pure gli studî sulla prosa, quale forma originale della letteratura dell'India e sul Mahābhārata: Das Mahābhārata. Seine Entstehung, sein Inhalt, seine Form (Gottinga 1922).
Bibl.: L. Renou, Les Maîtres de la philologie védique, Parigi 1928.